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Trump incontra Mattarella. Tensione con gli Usa sui dazi

Il presidente americano ha accolto alla Casa Bianca l'omologo italiano. Riguardo ai dazi sui prodotti europei, Mattarella spera che sia "possibile trovare un metodo di confronto collaborativo"

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Quella che lega Italia e Stati Uniti è una relazione forte e indissolubile. Parola di Sergio Mattarella, accolto alla Casa Bianca dal presidente americano Donald Trump.

I due si sono stretti la mano di fronte al portico sud, e Trump ha speso le prime parole per elogiare il presidente della Repubblica italiana: “Per me è un grande onore ricevere un uomo molto rispettato come lei, è un piacere averla qui”.

Il programma della giornata è molto intenso. Mattarella e Trump saranno impegnati in un incontro bilaterale nello studio Ovale, quindi prenderà il via una riunione allargata a cui prenderanno parte anche le rispettive delegazioni. Per l'Italia è presente anche il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, lo stesso che qualche mese fa aveva accolto a Roma Xi Jinping, il presidente cinese rivale di Trump.

Europa e dazi: Mattarella prova a spegnere l'incendio

Trump ha sottolineato come i rapporti con l'Italia non siano mai stati così buoni ma Roma non può continuare a tenere un piede in due scarpe: o la Cina o gli Stati Uniti, perché Pechino esclude Washignton e viceversa.

A proposito di Cina, uno dei temi affrontati da Mattarella e Trump è quello dei dazi. Il presidente italiano ha dichiarato che si augura “che sia possibile trovare un metodo di confronto collaborativo. Per l’Italia è preferibile incontrarsi e trovare una soluzione tenendo conto delle esigenze di entrambi. Imporre dazi – ha aggiunto Mattarella – rischia di mettersi su una strada che ci costringerà a trovare un punto di intesa. Meglio trovarla subito”.

Per il presidente italiano l'Europa deve inoltre evitare ritorsioni sui dazi, dopo il verdetto della World Trade Organization. Ricordiamo che i dazi americani su circa 7,5 miliardi di dollari di prodotti Ue dovrebbero scattare il prossimo 18 ottobre. Sulla Cina, invece, Trump ha detto che non verrà siglata alcuna intesa prima dell’incontro con Xi, previsto a metà novembre in Cile in occasione del vertice Apec.

Trump tira le orecchie a Roma e all'Ue

Nonostante le parole di stima nei confronti di Mattarella, Trump non si è sbilanciato più di tanto. "Prenderemo in considerazione le rimostranze dell'Italia che ritiene di essere stata eccessivamente penalizzata dai dazi", ha spiegato il presidente americano, che tuttavia non ha mostrato particolari segnali di apertura. Certo, Trump ha provato a smorzare le tensioni: "I dazi? Cercheremo di non introdurli". Tuttavia, quella del tycoon, è sembrata più una frase di comodo che non una promessa.

Anzi, The Donald non si è certo tirato indietro quando si è trattato di criticare l'Italia sulle spese versate da Roma per la Nato. "Speriamo che l'Italia aumenti le spese" ha detto Trump durante la conferenza stampa congiunta con Mattarella alla Casa Bianca. Al leader americano, infatti, non sta bene che l'Italia contribuisca alla Nato versando solo l'1% del proprio pil e non il 2%.

"Il presidente Mattarella e io - ha proseguito Trump - abbiamo discusso degli accordi commerciali. Oggi investiamo l'uno nell'altro 70 miliardi di dollari: noi invitiamo l'Italia a cercare un accordo assieme all'Unione Europea sul problema del deficit commerciale. Potrei risolverlo ora ma sarebbe troppo pesante".

Trump ha tirato ulteriormente le orecchie all'Ue in materia di immigrazione: "L'Unione Europea deve fare di più perché l'Italia sta subendo un carico ingiusto a causa della sua vicinanza geografica alla Libia".

A sorpresa, Trump ha poi annunciato l'acquisto da parte dell'Italia di 90 caccia F35, aggiungendo inoltre che il programma in questione sta andando "molto bene".

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