Più la spara grossa e più Donald Trump vola nei sondaggi. Quasi due terzi dell’elettorato repubblicano (il 65%), secondo un sondaggio Bloomberg, sono a favore della proposta di Trump di chiudere le frontiere respingendo chiunque professi la fede musulmana (il 37% di tutti gli elettori americani). Lui non si cura delle critiche ricevute e della bufera suscitata, in patria e all'estero. E minaccia i repubblicani: attenti, potrei decidere di correre da solo. "Penso sia molto improbabile - ha detto in un’intervista alla Cnn - ma se non mi trattano con il dovuto decoro e rispetto (i vertici del Gop, ndr), se non mi trattano come frontrunner, se le regole del gioco non sono uguali per tutti i candidati, allora certamente tutte le opzioni restano aperte. Vedremo cosa accadrà quando inizieranno le primarie, e prenderò una mia decisione". La scelta solitaria non dispiacerebbe ai suoi fan più sfegatati: secondo un sondaggio di Usa Today il 68% dei suoi sostenitori preferirebbe che si presentasse
alle urne da solo (il sondaggio è stato effettuato prima delle affermazioni di Trump sui musulmani, vedremo più avanti se vi saranno variazioni significative).
Barack Obama condanna qualsiasi forma di discriminazione e intolleranza e lancia un attacco indiretto a Trump. Lo fa nel giorno in cui commemora il 150° anniversario dell’abolizione della schiavitù negli Usa. "La questione della schiavitù", ha ricordato il presidente americano in una cerimonia al Congresso, "non è mai stata soltanto sui diritti civili ma sul significato degli Stati Uniti e sul tipo di Paese che vogliamo essere. «Tradiamo gli sforzi del passato se non riusciamo a resistere ai bigottismi in ogni loro forma", ha aggiunto. Sin troppo evidente l'allusione alla proposta di Trump di bloccare l’ingresso negli Usa per i musulmani. Obama ha poi esortato gli americani a ricordare che "la nostra libertà è legata a quella degli altri, a prescindere dal loro
aspetto, dalla loro provenienza, dal loro nome e dalla fede che praticano".
Anche Mark Zuckerberg ha voluto far sapere la sua opinione. "Voglio unire la mia voce a sostegno dei musulmani della nostra comunità e nel mondo", ha scritto su Facebook il fondatore del social network. Non ha fatto menzione diretta a Trump, ma il riferimento era chiaro: "Dopo gli attacchi di Parigi e l'odio di questa settimana, posso solo immaginare la paura dei musulmani di essere perseguitati dalle azioni altrui". Sottolinea poi che "gli attacchi alla libertà di chiunque finiscono per colpire tutti. L’odio di qualcuno - prosegue il fondatore di Facebook - può rendere facile soccombere al cinismo. Ma non dobbiamo perdere la speranza. La speranza di un mondo migliore".
L'ex pugile campione del mondo Muhammad Ali da musulmano ha esortato tutti i suoi correligionari a schierarsi contro chi usa l'islam per portare avanti la sua agenda personale. In una dichiarazione riportata da Nbc News il 72enne ha fatto riferimento ai "candidati alla presidenza che propongono di vietare l'immigrazione musulmana", senza citare apertamente Trump. Ali si è anche schierato contro l'estremismo: "Sono musulmano e non c'è nulla di islamico nell'uccidere persone innocenti a Parigi, San Bernardino, o dovunque nel mondo. I veri musulmani - ha proseguito - sanno che la violenza spietata dei cosiddetti jihadisti islamici va contro i pilastri della nostra religione". Secondo l'ex pugile, "i leader politici dovrebbero usare la loro posizione per portare comprensione sulla religione dell'islam e chiarire che questi malaccorti assassini hanno deviato la visione della gente su che cosa l'islam sia".
Gli ultimi sondaggi
Secondo l’ultimo sondaggio di New York Times e Cbs, condotto dal 4 all’8 dicembre, il 35% degli elettori repubblicani sostengono il re del mattone newyorchese.
Allo stesso tempo, però, i due terzi degli americani temono la sua elezione: la proiezione rivela infatti che il 24% ha espresso preoccupazione e il 40% paura per ciò che il miliardario newyorkese potrebbe fare se dovesse andare alla Casa Bianca. Il miliardario stacca di 19 punti Ted Cruz, che si trova in seconda posizione con il 16%. Ben Carson è invece terzo al 13%, seguito da Rubio al 9%. Tutti gli altri candidati, compreso Jeb Bush, sono sotto al 4%.
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