Gli ucraini accusano: «I blindati di Mosca hanno sconfinato, li abbiamo distrutti»

Dopo giorni di estenuante braccio di ferro, Mosca e Kiev hanno finalmente trovato un accordo per il transito in territorio ucraino del convoglio umanitario russo destinato agli abitanti delle province russofone di confine nelle quali si combatte duramente da settimane. I circa 300 autocarri erano fermi da giovedì scorso a circa 30 chilometri dal confine in attesa di un'autorizzazione che non arrivava, perché il governo ucraino sospetta che dietro il dichiarato invio di aiuti ci sia in realtà un tentativo di far passare armi destinate alle milizie filorusse delle regioni di Donetsk e Luhansk, messe in grave difficoltà dall'offensiva delle forze governative inviate da Kiev. Ancora ieri intensi bombardamenti hanno colpito le roccheforti dei separatisti.

Il giorno prima la tensione si era impennata a livelli estremi, dopo che Kiev aveva denunciato di avere parzialmente distrutto una colonna di blindati russi che il giorno prima aveva fatto irruzione in territorio ucraino. Questa notizia aveva spinto sia l'Unione Europea che gli Stati Uniti a chiedere a Mosca di fermare le attività militari contro l'Ucraina e ogni altro tipo di provocazioni. Da Mosca era arrivata una sdegnata smentita («a Kiev distruggono i fantasmi») ma poco dopo un video diffuso dal «primo ministro» separatista Alexandre Zakhartchenko metteva in grave imbarazzo il Cremlino. Zakhartchenko affermava di avere ricevuto «150 equipaggiamenti militari, tra cui 30 carri armati e altri blindati e circa 1.

200 uomini, che sono stati addestrati per quattro mesi in territorio russo», sottolineando come fossero arrivati «nel momento più cruciale». E si tratterà pure, come è possibile vista la situazione difficile dei separatisti, di propaganda: ma a Mosca ne avrebbero fatto volentieri a meno.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica