Usa, due rifugiati iracheni arrestati per terrorismo

L'uomo arrestato in California è accusato di aver fornito materiale all'Isis e fornito falsa testimonianza sui propri legami con il gruppo. Quello arrestato in Texas è accusato di terrorismo internazionale e falsa testimonianza

Usa, due rifugiati iracheni arrestati per terrorismo

Sono entrambi palestinesi e nati in Iraq i due uomini arrestati in California e in Texas nell'ambito di un'indagine sul terrorismo internazionale. Potrebbero essere stati in contatto ma, come precisano gli inquirenti, non sarebbero coinvolti nel medesimo caso. Entrambi erano arrivati negli Stati Uniti come rifugiati. In manette a Houston (Texas) è finito Omar Faraj Saeed Al-Hardan, entrato negli Usa nel novembre 2009. L'uomo è accusato di aver fornito sostegno materiale all'Isis e di aver rilasciato false dichiarazioni sui propri legami con il gruppo, per cercare di ottenere illegalmente la cittadinanza.

A Sacramento (California) il Dipartimento di giustizia ha fatto sapere che il 23enne Aws Mohammed Younis Al-Jayab è arrivato negli Usa nel 2012 come rifugiato dalla Siria. L'accusa è di falsa testimonianza e di coinvolgimento nel terrorismo internazionale. Il procuratore di Sacramento, Benjamin Wagner, ha fatto sapere che non vi sono indicazioni che Al-Jayab avesse in programma eventuali attentati negli Stati Uniti. L'uomo avrebbe "compiuto viaggi all'estero per combattere con organizzazioni terroristiche" e avrebbe "mentito alle autorità sulle sue attività", secondo quanto dichiarato in una nota dall'Fbi.

La denuncia contro al-Jayab include numerosi messaggi sui social network e altre comunicazioni con la jihad, in cui si parla di fucili d'assalto e di formazione con i militanti. Il vicegovernatore del Texas, Dan Patrick (repubblicano), ha portato ad esempio l'arresto di Houston per motivare il blocco al ricollocamento dei profughi siriani in Usa.

"Questo è esattamente ciò che abbiamo ripetutamente detto all'amministrazione Obama - si legge in un comunicato - ed è il motivo per cui non vogliamo che i rifugiati arrivino in Texas. Ci sono seri interrogativi su chi siano queste persone, come dimostrano gli eventi di oggi".

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