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Usa, il governo "spia" gli smartphone per controllare i migranti

Il Dipartimento dell'Interno avrebbe usato le informazioni per rilevare immigrati privi di documenti e altri che potrebbero entrare illegalmente negli Stati Uniti

Usa, il governo "spia" gli smartphone per controllare i migranti

Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, l’amministrazione Usa avrebbe acquisito l'accesso a un database commerciale che mappa i movimenti di milioni di smartphone negli Stati Uniti e lo starebbe usando per il controllo dell'immigrazione e delle frontiere. I dati, sottolinea la testata americana, sono ricavati dalle normali app per cellulare, comprese quelle per giochi, meteo e shopping online, per le quali l'utente ha concesso l'autorizzazione a registrare la posizione dello smartphone.

Secondo le fonti citate dal Wsj, il Dipartimento dell'Interno avrebbe usato le informazioni per rilevare immigrati privi di documenti e altri che potrebbero entrare illegalmente negli Stati Uniti. Inoltre, aggiunge, il reparto dell'immigrazione avrebbe usato i dati per identificare e seguire gli spostamenti di migranti che poi sono stati effettivamente arrestati. La protezione delle dogane e delle frontiere degli Stati Uniti, un'altra agenzia che fa capo al Dipartimento dell'Interno, utilizza le informazioni per cercare l'attività dei cellulari in luoghi insoliti, come distese remote di deserto a cavallo del confine messicano. Secondo l’autorevole testata americana, l’uso da parte del governo federale di tali dati a fini di contrasto all’immigrazione illegale non era stato precedentemente segnalato.

Il giudice nominato da Obama blocca un'altra legge di Trump sull'immigrazione

Nel frattempo, come riportato da Politico, Donald Trump deve fare i conti con l'ennesimo giudice che contesta le leggi sull'immigrazione della sua amministrazione. Un giudice federale ha emesso un'ingiunzione a livello nazionale giovedì contro la legge che rende più difficile per gli stranieri rimanere negli Stati Uniti una volta scaduto il loro status legale. Loretta Biggs, nominata dall'ex presidente Barack Obama, ha sottolineato nel suo rapporto di 26 pagine che la nuova politica della Casa Bianca "è in conflitto" con la legge sull'immigrazione degli Stati Uniti. Durissima la replica della Casa Bianca: "Oggi, un singolo giudice non eletto nel distretto centrale della California ha emesso un'ingiunzione giuridicamente infondata e radicale che, se non immediatamente revocata, garantirà il rilascio di innumerevoli criminali illegali nelle nostre comunità che mettono a rischio la sicurezza dei cittadini".

Diversi presidi di college americani avevano sollevato perplessità in merito alla nuova legge di Trump, sostenendo che potrebbe mettere a repentaglio il soggiorno di circa un milione di studenti, studiosi e altri stranieri che a volte perdono il loro status legale quando cambiano scuola o per altri motivi, sottolinea Politico. La scorsa settimana, il presidente Donald Trump ha firmato una nuova stretta sull'immigrazione, dopo quella varata con il suo "travel ban". Riguarda i cittadini di Nigeria, Myanmar, Eritrea, Kirghizistan, Sudan e Tanzania. Secondo quanto precisato da funzionari del dipartimento per la Sicurezza Nazionale e del dipartimento di Stato, le restrizioni riguardano solo alcune tipologie di visti per l'immigrazione negli Stati Uniti. Il nuovo bando entrerà in vigore il prossimo 22 febbraio.

Il 'travel ban' già in vigore riguarda invece Iran, Libia, Siria, Somalia, Corea del Nord, Venezuela e Yemen.

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