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Usa, prete ruba i soldi delle offerte per andare su siti porno a pagamento

Il prete ha giustificato i suoi pagamenti ai siti porno, fatti con i soldi dei fedeli, affermando di volere aiutare delle persone e che “si sentiva solo”

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Un prete americano è accusato di avere rubato i soldi delle offerte per “visitare siti porno”. Questa incriminazione è stata formulata ai danni del 56enne Glenn E. Yothers, da 12 anni sacerdote economo della St. Paul Lutheran Church, ubicata a Latrobe, in Pennsylvania. A incastrare Yothers sono state indagini partite nel 2019, che hanno ricostruito i movimenti di denaro effettuati da lui, usando le donazioni dei fedeli, dal 2015 fino all’anno citato. Il religioso, per tutto quel periodo, avrebbe stornato dal conto corrente della chiesa, da lui amministrato e dove confluivano i contributi dei cittadini, una somma complessiva pari a 150mila dollari, quasi 120mila euro, per spenderli su siti hot a pagamento.

A fare scattare le indagini, riporta la stampa locale, è stata la denuncia presentata dal consiglio direttivo della St. Paul, i cui membri avevano notato delle mancanze sospette in bilancio. Durante una riunione, questi avevano infatti segnalato che, inspiegabilmente, alcuni pagamenti non risultavano ancora effettuati e che alcuni depositi non erano stati compiuti nei tempi corretti. I membri del consiglio avevano allora subito puntato il dito contro il tesoriere Yothers, che si sarebbe difeso affermando di avere sempre pagato con il proprio conto corrente e di essersi in seguito fatto rimborsare ogni spesa. Le sue spiegazioni non avrebbero però convinto i suoi superiori, con conseguente inizio di indagini su di lui da parte della polizia.

Per non insospettire ancora di più gli altri preti della St. Paul e gli inquirenti, Yothers avrebbe quindi, da un giorno all’altro, smesso di andare sui siti a luci rosse, ma le forze dell’ordine, monitorando le transazioni a suo nome, avevano già accertato che il tesoriere aveva fatto numerosi pagamenti a tali piattaforme web porno, tra cui Flirt for Free. Gli agenti hanno perciò informato ultimamente il sacerdote dei gravi indizi a suo carico e lui si è giustificato dicendo di avere usato i soldi della chiesa non per fare donazioni direttamente a quel sito Internet, ma per aiutare economicamente persone che erano costretta a mettere il loro corpo in vendita su quei siti porno. Yothers ha ulteriormente motivato agli agenti la sua iniziativa a luci rosse dichiarando che “si sentiva solo”, dato che sua moglie era sempre impegnata a lavoro. Anche se nata con l’obiettivo di aiutare delle persone, l’iniziativa del prete sarà oggetto di un processo penale per furto, in quanto egli ha utilizzato le offerte dei fedeli per attività non autorizzate dal consiglio direttivo della St.

Paul.

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