Porto Rico è pronto a diventare il cinquantunesimo Stato degli Stati Uniti d'America. Attualmente "territorio non incorporato" dell'Unione, il piccolo arcipelago nelle Antille è abitato da 3 milioni e 749mila persone che ieri hanno votato, in un referendum, per aggiungere un'altra stella alla Star-Spangled Banner.
Il 97% dei votanti si è espresso per l'adesione agli Usa su un piede di parità con gli altri 50 Stati, mentre l'1,5% ha votato per mantenere lo status quo e l'1,3% per ottenere l'indipendenza.
Dopo la colonizzazione spagnola, durata dal 1493 al 1898, Porto Rico passò sotto il controllo statunitense prima come protettorato e poi come territorio non incorporato, come le Isole Vergini, Guam e le isole Marianne settentrionali. Quello di ieri è il quarto referendum, dopo le consultazioni del 1967, 1993 e 1998, in cui i portoricani si sono espressi contro la trasformazione delle proprie isole nel cinquantunesimo Stato federato.
Il voto di domenica certo rappresenta un'importante novità, ma il dato politico rischia di essere sminuito dalla bassissima affluenza: appena il 22,7% degli aventi diritto.
Inoltre l'adesione agli Usa è complicata dalla difficile situazione dei conti pubblici di Porto Rico, che con un buco di 73 miliardi di dollari ha dichiarato recentemente la maggiore bancarotta della storia amiercana. Non certo un incentivo per una rapida soluzione del problema.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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