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Venezuela, gli 007 di Maduro assediano lo staff di Guaidó

Il presidente dell’Assemblea nazionale venezuelana Juan Guaidó ha denunciato i ripetuti attacchi del servizio d’intelligence bolivariano (Sebin) contro il suo staff

Venezuela, gli 007 di Maduro assediano lo staff di Guaidó

"La dittatura è sconfitta, la persecuzione è tutto ciò che è rimasto". Sono queste le parole di apertura del discorso del presidente dell’Assemblea nazionale venezuelana, Juan Guaidó, che ha deciso di lanciare un’invettiva diretta al dittatore Nicolas Maduro.

La denuncia del capo del parlamento Juan Guaidó, riconosciuto come presidente ad interim del Venezuela da oltre 50 Paesi nel mondo, si scaglia contro i recenti atti intimidatori e di persecuzione attuati dal servizio di intelligence nazionale bolivariano (Sebin) su ordine di Caracas.

Durante la sua ultima apparizione in pubblico, Juan Guaidó ha voluto rispedire al mittente il messaggio affermando, di fronte ad un centinaio di sostenitori nella capitale del paese sudamericano, che i giorni al comando del governo per Nicolas Maduro stanno arrivando al termine.

Proprio per questo motivo Maduro, conscio di un progressivo ed inesorabile indebolimento sia esterno che interno, sta cercando in tutti i modi di fare terra bruciata attorno al suo avversario politico, colpendo in primis il suo entourage e i suoi collaboratori più stretti.

Sono state infatti indagate 11 persone dello staff politico di Guaidó, tra cui il suo assistente e braccio destro, Roberto Marrero, così come il suo avvocato e altre persone dell'Assemblea nazionale. Già noto alla cronaca è il grave caso di detenzione del parlamentare dell'opposizione, Gilber Caro, tenuto in custodia cautelare per oltre 17 mesi da gennaio 2017 a giugno 2018.

Il leader dell’opposizione ha affermato che gli arresti ordinati da Maduro sono indice di un "regime in preda al panico … e pieno di paura per quello che accadrà il 1 maggio", data in cui Guaidó scenderà per le vie di Caracas con la popolazione civile per chiedere la "fine dell’usurpazione" e il diritto di avere delle "elezioni libere", coordinate dal governo ad interim di Guaidó.

Il paese sudamericano è ormai al limite di una vera e propria guerra civile, tra fasce di popolazione a favore di Nicolas Maduro, accusato di essersi proclamato vincitore di un’elezione “fraudolenta” e di “usurpare” ancor oggi la presidenza del Venezuela, e milioni di cittadini pro Guaidó.

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