Venezuela, scontri dopo il golpe. Alta tensione tra Usa e Russia

Ancora scontri dopo il golpe fallito di Guaidò in Venezuela. La Russia avvisa gli Usa: "Non interferite". E Washington: "Mosca destabilizza il Paese"

Venezuela, scontri dopo il golpe. Alta tensione tra Usa e Russia

Un'altra giornata di manifestazioni e scontri in Venezuele, dove - dopo il fallito golpe - questa mattina Juan Guaidò ha chiamato i suoi alla piazza: "Buongiorno! Oggi continuiamo, questi sono i punti di concentrazione di oggi a Caracas", ha scritto condividendo l'elenco dei presidi, "Continuiamo con più forza che mai in tutto il Venezuela!".

La Guardia Nacional Bolivariana, la gendarmeria chavista, ha risposto lanciando lacrimogeni contro almeno due manifestazioni dell'opposizione a Caracas, a cui partecipavano migliaia di persone. Guaidò ha passato la giornata in un luogo sconosciuto ed è ricomparso in pubblico in serata davanti ai suoi sostenitori. Poi ha promesso che andrà avanti fino a che non sia raggiunto "l'obiettivo di disarcionare il regime di Nicolas Maduro". In particolare l'autoproclamato presidente ad interim ha chiesto uno sciopero progressivo nella pubblica amministrazione a partire da domani. "Domani inizia l"Operazione Libertà Sindacalè volta allo sciopero generale". Guaidò -che ha evocato "scioperi scoglionati"- ha parlato dinanzi a un migliaio di persone, riuniti in uno dei punti individuati dall'opposizione per protestare contro il governo di Nicolas Maduro. "Se il regime pensava che avessimo raggiunto il massimo della pressione, si sbagliava. Andiamo avanti fino ad arrivare alla libertà del Venezuela". Maduro dovrebbe parlare, al termine della giornata, ai suoi sostenitori.

E mentre in Venezuela sembra essere scoppiata una vera e propria guerra civile, sale la tensione a livello intervazionale dopo che il segretario di Stato Usa Mike Pompeo ha dichiarato oggi che il presidente Usa Donald Trump si tiene pronto, se necessario, a far intervenire l'esercito americano. Il capo della diplomazia Usa ha detto: "Un intervento militare è possibile. Se sarà necessario, sarà quello che gli Stati Uniti faranno".

Parole che hanno irritato la Russia: "L'ingerenza di Washington negli affari del Venezuela è una flagrante violazione del diritto internazionale", ha accusato il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, "Questa influenza distruttrice non ha nulla a che vedere con la democrazia. La ricerca di queste tappe aggressive è piena di conseguenze. Solo il popolo venezuelano ha il diritto di decidere il proprio destino, reclamando per questo il dialogo di tutte le forze politiche del Paese". "E' la Russia che destabilizza il Paese", ha ribattuto Pompeo.

In una conversazione telefonica con il suo omologo russo, il capo della diplomazia americana - ha riferito il portavoce del dipartimento di Stato, Morgan Ortagus - ha chiesto ancora una volta alla Russia di smettere di sostenere il presidente venezuelano, il socialista Nicolas Maduro e ha detto che "l'intervento di Russia e Cuba è stato destabilizzante per il Venezuela e per le relazioni bilaterali Usa-Russia".

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica