addio alla Regina

"Vi racconto Elisabetta, la regina delle regine"

Emanuele Filiberto ricorda Elisabetta II: "È stata un punto di riferimento per tutte le monarchie europee"

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"La fine di un mondo riapre sempre ad un altro mondo". Esordisce così il principe Emanuele Filiberto di Savoia quando lo chiamiamo in seguito alla morte della regina Elisabetta II. Un mondo si è chiuso. Un altro, forse caratterizzato da maggiori incertezze e più grandi sfide, sta iniziando.

Sua Altezza, come giudica il regno di Elisabetta?

È stato molto importante, così come la sua persona. Ha saputo, per più di 70 anni, guidare la monarchia inglese e anche quella europea. È stato un simbolo molto forte, una donna molto amata. Amo dire che è un po' la nonna, la madre, forse anche la sorella degli inglesi e di tutti noi. Non abbiamo conosciuto altro che lei, in Inghilterra. È stata una donna di grande intelligenza, con una grande responsabilità che è iniziata nel momento in cui è diventata Regina.

È davvero la fine di un mondo?

È vero, però mi piace dire che la fine di un'era è segna anche l'inizio di un'altra era. Io, che conosco abbastanza bene anche il re Carlo, posso dire che è una persona che potrà fare tanto per la monarchia inglese. Credo molto in lui. È una persona intelligente ed è sempre stato all'avanguardia. Oggi si parla molto di transizione ecologica: ebbene lui ne parlava già da tempo e faceva qualcosa in merito con le sue fondazioni. Vediamo, per esempio, il chilometro zero che faceva nelle residenze e nei vari palazzi. Re Carlo è un uomo molto sensibile. È anche un artista perché è un bravo pittore. Ama la natura, la gente. Penso che potrà essere un grandissimo re, e del resto lo si è visto intorno Buckingham Palace, con moltissime persone che erano lì per salutarlo ed acclamarlo.

La monarchia inglese resisterà alla morte della regina?

Re Carlo ha avuto la regina Elisabetta e, pensando solo a questo, ci sarà un grande rispetto per lui e per la monarchia. Non ho nessun dubbio che la monarchia possa durare ancora per tanti anni perché il popolo inglese ama la monarchia, amava la sua regina ieri e ama il suo re oggi. E ne ha anche bisogno forse, come tutte le monarchie.

Perché?

Perché la monarchia raggruppa le persone, le mette insieme. Non è come i partiti che dividono le persone. La monarchia unisce le persone attorno alla corona, al simbolo. E questo gli inglesi lo hanno capito.

Lei ha fatto riferimento alla regina come al simbolo delle monarchie europee. Ci può spiegare meglio cosa intende?

La regina Elisabetta è stata la regina delle regine. Tante, se non tutte le famiglie reali, guardavano a lei come a un modello. Io personalmente guardavo alla regina come a un modello e penso che questo valga anche per tutti gli altri. È stata una donna straordinaria in questi 70 anni.

Quali sono gli insegnamenti più grandi che porta a casa dal regno di Elisabetta?

Ho avuto la grande fortuna di poterla incontrare più volte. Vorrei comparare questa circostanza al mio incontro con papa Giovanni Paolo II. Quando si vedono questi personaggi in televisione è già una grande emozione. Ma quando dalla tv si arriva alla realtà e ci si può interfacciare con loro, allora è tutta un'altra cosa. Diventano dei simboli. La regina era una donna molto simpatica che, indipendentemente da chi tu fossi, ti dava sempre l'impressione che nel momento in cui ti parlava tu fossi veramente l'unico ai suoi occhi. Era una donna molto informata e poi devo dire che era anche anche molto divertente. Aveva sempre la parola giusta, un grande senso dello humor. È una donna che è rimasta sulle rotaie di quel che doveva fare senza mai lasciarle.

Avendo avuto anche momenti molto difficili e decisioni difficili da prendere, ha sempre avuto una grandissima dignità e affetto per il suo Paese e la sua gente.

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