Guerra in Ucraina

"Serbatoi vuoti...". Cosa c'è dietro i mezzi russi fermi

Una fonte anonima ha ipotizzato che dietro i tanti guasti e problemi ai tank russi in Ucraina possa esserci un guasto o addirittura l'ammutinamento di alcuni militari

"Serbatoi vuoti...". Cosa c'è dietro i mezzi russi fermi

Basta fare un giro sui social per vedere video su video provenienti dall'Ucraina. Molti sono parte della propaganda che, da una parte e dall'altra, si diffonde per raccontare il conflitto a chi non lo vive ma anche per tenere alto l'umore dei popoli coinvolti. Il conflitto in Ucraina è il primo che si combatte nell'Occidente dominato dai social network e ne sono una palese dimostrazione le migliaia di immagini che arrivano dal fronte, dal cuore della battaglia. Giusto o sbagliato che sia, anche questo è parte della guerra moderna. Tra i tanti video che circolano ce ne sono tanti che sbeffeggiano i russi rimasti senza benzina lungo le strade ucraine, colonne di carri armati e di mezzi militari fermi perché "out of fuel".

Ora, dall'Ucraina arriva un'ipotesi raccolta da una fonte anonima all'Adnkros, secondo la quale le formazioni russe non sarebbero in realtà così allo sbaraglio come si può pensare. Secondo questa fonte, infatti, alcune truppe di Vladimir Putin inviate in Ucraina starebbero "svuotando il carburante dai carri armati per non andare avanti". Si tratterebbe di una forma di ammutinamento non ufficiale da parte dei soldati, che dicono "di non avere più benzina" per non partecipare a quella che considerano una "guerra assurda".

La fonte sentita dall'Adnkronos si troverebbe a Leopoli, nella parte occidentale del Paese. Questa città, per il momento risparmiata dall'avanzata e dai missili della Russia, è diventata il punto di partenza degli ucraini che cercano di lasciare il loro Paese per rifugiarsi altrove, soprattutto in Romania, in Polonia e in Slovacchia. La fonte ha chiesto di mantenere l'anonimato per la protezione di se stesso e dei suoi familiari, che sta provando a portare in salvo oltre il confine. Lui, essendo un uomo abile alle armi tra i 18 e i 60, non può lasciare il Paese per ordine del presidente Zelensky: "Spero almeno di poter salvare mio figlio e mia moglie".

La sua ricostruzione non è ovviamente confermata né, al momento, può essere in alcun modo verificata.

Risulta però essere un’ipotesi quanto meno plausibile alla luce dei tanti contrattempi, tra guasti e carburante esaurito, che stanno fermando l'avanzata russa in Ucraina da quando è iniziata l'invasione.

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