Cultura e Spettacoli

Woody Allen si ritira: niente più film da regista, ora scriverà

Basta film per il cineasta americano. A 86 anni ora dedicherà il suo tempo a scrivere un romanzo

Woody Allen si ritira: niente più film da regista, ora scriverà

Woody Allen sembra ormai aver confermato la sua intenzione di dire addio alla regia. Infatti, dopo la realizzazione del suo ultimo film Wasp 22, le cui riprese inizieranno nella Capitale francese nelle prossime settimane, il regista 86enne dedicherà il suo tempo alla scrittura di un romanzo. “La mia idea, in linea di principio, è quella di non fare più film e concentrarmi sulla scrittura”, ha spiegato Allen al quotidiano spagnolo ’La Vanguardia’.

L'addio alla macchina da presa

Il commediografo statunitense ha anche aggiunto che presto scriverà un romanzo. L’intervista in questione è stata organizzata in occasione della promozione del suo libro di racconti Zero Gravity, che in Italia è stato pubblicato da La Nave di Teseo. Già in passato, l’ultima volta lo scorso giugno, il premio Nobel aveva espresso l'intenzione di abbandonare il cinema, confessando di aver ormai perso l’entusiasmo. In precedenza, all’inizio di quest’anno, aveva detto che la sua passione per il cinema e per il ruolo dietro la telecamera stava cominciando a svanire.

Parlando con Alec Baldwin su Instagram Live, Allen aveva infatti precisato: "Gran parte del brivido è sparito. Ora fai un film e ti ritrovi per un paio di settimane in un cinema, e poi passi allo streaming o al pay per view. Non è lo stesso. Non è così divertente per me. Ne farò un altro e vedrò come ci si sente". Con ogni probabilità quindi, il suo prossimo progetto sarà un romanzo. Ricordiamo che Woody Allen, nome d'arte di Heywood Allen, è un regista, attore, sceneggiatore, comico, scrittore e commediografo statunitense, tra i principali e più celebri umoristi dell'epoca contemporanea.

Spesso autoironico

Nei suoi film ha trattato vari temi che hanno spaziato dalla crisi esistenziale degli ambienti intellettuali alla rappresentazione, il più delle volte autoironica, della comunità ebraica newyorkese. Ha fatto spesso anche una critica alla borghesia e al capitalismo.

I film che ha diretto rispecchiano solitamente la sua passione per la letteratura, la filosofia, la psicoanalisi, la musica jazz, il cinema europeo, e soprattutto l'amore per la sua città natale, New York, dove vive e dalla quale trae continua ispirazione.

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