Guerra in Ucraina

"L'Italia si è offerta come garante di sicurezza"

Volodymyr Zelensky ha minacciato l'interruzione dei negoziati se Mariupol dovesse cadere in mano ai russi: "Non scambiamo i nostri territori e la nostra gente"

Zelensky: "L'Italia si è offerta come garante di sicurezza"

Volodymyr Zelensky è tornato a sferzare la Russia e in un'intervista ripresa dall'Ukrainska Pravda si è detto scettico sul buon risultato dei negoziati condotti dai russi, in special modo per quanto riguarda Mariupol. L'Ucraina "a essere onesti, non ha alcuna fiducia nei negoziatori" russi sulla questione di Mariupol. Così ha dichiarato Volodymyr Zelensky, in un'intervista ai media online. Il presidente ha aggiunto: "La distruzione delle nostre forze nella città costiera metterà fine ai negoziati con la Russia".

Una frase che potrebbe avere ripercussioni in un momento in cui il dialogo tra le due parti è già ridotto al minimo. Il leader ucraino ha precisato che l'unica richiesta di Mosca per risolvere la situazione a Mariupol e fermare la carneficina, che avrebbe già provocato oltre 20mila vittime, è la resa incondizionata dei soldati di Kiev. Zelensky non si fida: se i suoi uomini dovessero alzare bandiera bianca potrebbero essere vittime della ritorsione dei russi ed essere uccisi. "Non scambiamo i nostri territori e la nostra gente", ha specificato il presidente.

"Avevamo concordato che ci sarebbero stati corridoi umanitari. Volevamo portare via i feriti, le nostre donne e i bambini, ma la Russia si è opposta", ha accusato Zelensky. Mariupol è assediata da svariate settimana e i problemi in città sono indicibili. Volodymyr Zelensky ha voluto aggiornare sulla situazione in città senza troppi filtri, portando all'attenzione dei media la crisi di Mariupol: "A Mariupol la situazione è molto difficile. Le noste forze sono bloccate, i feriti sono bloccati. C'è una crisi umanitaria, niente cibo, nè acqua, nè medicine. Nondimeno i ragazzi stanno difendendo. E non ci sono abbastanza parole per ringraziarli, quindi i negoziati sono in corso. A essere onesti, non c'è fiducia nei negoziatori su Mariupol".

Nel discorso di Volodymyr Zelensky c'è spazio anche per l'Italia, che come ha riferito il presidente ucraino è tra i Paesi che si sono offerti per garantire la sicurezza dell'Ucraina, nell'eventualità di un accordo con Mosca sullo status neutrale di Kiev. Gli altri sono Gran Bretagna, Stati Uniti e Turchia. Si tratta per il momento di promesse verbali sulle quali non ci sono ancora documenti scritti: "Al momento non abbiamo ancora firmatari ma c'è una dimostrazione (di interesse, nda) da Johnson, dalla Gran Bretagna, dagli Usa, dall'Italia, dalla Turchia. Credo che ci sarà un impegno separato dall'Unione Europea".

Il presidente dell'Ucraina ha quindi aggiunto: "Un trattato di pace con la Russia può consistere in due documenti. Uno dovrebbe riguardare le garanzie di sicurezza per l'Ucraina, l'altro direttamente le sue relazioni con la Federazione russa. Penso che questi possano essere due documenti diversi. Garanzie di sicurezza di coloro che sono pronti a offrirle.

E un documento separato con la Russia".

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