Guerra in Ucraina

"Non ha risposto...", "Qui c'è la guerra...": scintille Zelensky-Draghi

Il premier italiano aveva raccontato di aver provato a telefonare a Zelensky, ma che non era disponibile perché nascosto. Il racconto di Draghi voleva in realtà mostrare il momento drammatico vissuto dal leader ucraino, ma Zelensky ha risposto seccamente

"Non ha risposto...", "Qui c'è la guerra...": scintille Zelensky-Draghi

La tensione si percepisce anche dalle parole. Incomprensioni diplomatiche, passate attraverso i social network, che mostrano il volto umano, e per certi versi anche vero e terribile, di una guerra. Come è appunto quella che si combatte in Ucraina.

Il presidente del Consiglio italiano, Mario Draghi, riferendo della crisi in Ucraina, ha parlato del presidente Volodymyr Zelensky. Lo ha fatto raccontando quanto accaduto al Consiglio straordinario europeo che si è tenuto a Bruxelles. "Ieri al Consiglio europeo ha preso parte anche il presidente Zelensky, è stato un momento davvero drammatico, è nascosto in qualche parte di Kiev e ha detto che lui e l'Ucraina non hanno più tempo e che lui e la sua famiglia sono l'obiettvo. È stato davvero un momento drammatico. Oggi, stamattina, mi ha cercato, abbiamo fissato un appuntamento telefonico per le 9,30 ma non è stato poi possibile fare la telefonata perché il presidente Zelensky non era più disponibile". Il premier ha poi detto che il capo dello Stato ucraino "è nascosto in qualche parte di Kiev", ricordando a tutti i drammatici momenti del presidente ucraino che aveva detto al Consiglio europeo di considerarsi il vero obiettivo dell'assedio di Vladimir Putin.

Il dramma del racconto di Draghi non è stato però accolto positivamente da Kiev. Zelensky ha twittato: "Oggi alle 10:30 alle entrate di Chernihiv, Hostomel e Melitopol ci sono stati pesanti combattimenti pesanti. La gente è morta. La prossima volta sposterò il calendario della guerra per parlare con Mario Draghi in un momento preciso". Un commento che dimostra la tensione enorme che si vive a Kiev e che dimostra anche il volto umano e personale di un capo dello Stato che si trova in questo momento con una capitale assediata e con le bombe che colpiscono i principali centri del Paese mentre i convogli russi avanzano da tre fronti.

"Nel frattempo, l'Ucraina continua a combattere per la sua gente", ha concluso Zelensky nel suo tweet.

Quasi a voler ricordare all'Europa, che accusa di no aver fatto nulla nemmeno sul fronte delle sanzioni, che Kiev si attendeva un sostegno maggiore e meno cauto nei confronti della Russia, anche sotto il profilo delle sanzioni.

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