Monete dannose e giochi per suini Tutte le bufale degli euroscettici

Un libro raccoglie i «falsi miti» diffusi dalla stampa

Enza Cusmai

Contatori in ogni casa per misurare il consumo dell’acqua, ambulanze color del sole, etichette con l’elenco degli ingredienti anche per i dolci fatti in casa, autostrade con nuovi nomi e numeri. Non solo. I macellai sono diffidati dal rifornire di ossa i padroni di cani. Gli animali deceduti devono essere cotti al vapore alla temperatura di 130 gradi per un tempo non inferiore a 30 minuti.
Nessun allarme. Queste non sono notizie. Sono vere e proprie bufale, meglio eurobufale. Alcune delle tante che gli antieuropeisti diffondono per dileggiare le istituzioni di Bruxelles. Che prendono le contromisure… di carta. È in circolazione, per esempio, un libricino curato da due giornalisti «navigati» in fatto di normativa europea. Il volume (Euromiti, editore Sassoscritto) ha il compito di smascherare notizie inventate o molte volte male interpretate dai media. Nei palazzi dell’Europa unita, dove sono stipendiati ben 26mila funzionari, si difendono come possono dalle accuse che il loro lavoro serva solo a sfornare leggi inutili e inconsistenti dal lunedì al giovedì pomeriggio (il venerdì per loro è già festa). Ma lo stesso Franco Frattini, nella sua breve prefazione al libro, ammette che «l’eccesso di conformismo europeo ha raffreddato i cuori della gente». La contromossa sta nell’elencare leggende, miti, false notizie raccolte dai due autori del libro (Massimo Giacobini e Nicoletta Spina) per fronteggiare l’avanzata degli euroscettici. Come dire, non si può fare di tutta l’Europa un fascio. Ecco qualche assaggio.
A come ambulanze. Salta subito all’occhio la notizia sul colore delle ambulanze che nei Paesi della comunità dovrebbero diventare tutte rigorosamente gialle. Notizia falsa, si difende Bruxelles, che se la prende con certe ammissioni del Comitato per le standardizzazioni il cui sogno è quello di armonizzare più settori possibile nell’intera Ue.
B come bandiera. Sfondo azzurro, dodici stelle disposte a cerchio: l’Europa nella sua bandiera ufficiale si ispira a Maria, la Vergine adorata dai cattolici. Notizia infondata perché la bandiera è frutto di un’accurata selezione del Consiglio d’europa tra centinaia di proposte fatte da artisti di tutti i Paesi aderenti.
E come effetto serra. Una quotidiano londinese sostiene che le emissioni naturali delle mucche europee siano una concausa dell’effetto serra prodotto dall’agricoltura continentale. Notizia distorta. È vero che l’agricoltura contribuisce con il 10% al surriscaldamento del pianeta ma questo non può ricondursi al vivere dei bovini e ai loro peti.
E come euro portatore di malattie. Uno studio sosteneva che i metalli utilizzati per coniare la nuova moneta causavano allergie al semplice contatto. Per la Commissione europea sono solo fantasie perché il nickel presente solo nelle monete da uno e da due euro è essenzialmente contenuto dentro la lega, limitando così il contatto con la pelle.
L come latino. Le etichette dei cosmetici devono avere i componenti scritti il latino. Mezza verità. Il latino viene utilizzato in alcuni casi come linguaggio comune per aiutare i consumatori a riconoscere i componenti del prodotto. Ma si può affiancare la traduzione in un’altra lingua.
M come maiali. Sembra che per aiutare i maiali a non annoiarsi e non azzuffarsi tra loro Bruxelles abbia stabilito di fornire ai suini materiale manipolabile, come palle da gioco. In realtà due direttive stabiliscono che i maiali debbano avere accesso a materiali come segatura, paglia e fieno per migliorare il loro benessere.
P come profilattici. L’Europa impone una misura unica per gli anticoncezionali. In realtà le autorità europee non hanno mai definito gli standard per i condom. L’equivoco nasce dal fatto che le industrie giapponesi di profilattici fabbricavano per l’esportazione prodotti più grandi rispetto a quelli venduti nel mercato comune.
S come spot. La Ue avrebbe intenzione di bandire dalla tv gli annunci pubblicitari destinati a bambini al di sotto dei 12 anni. In realtà sulla questione si è soltanto aperto un dibattito dopo che la Svezia ha adottato questo divieto.
V come Viagra. «Tutti i dipendenti maschi dell’Unione possono contare sul rimborso parziale di sei pasticche di Viagra al mese» si legge in un giornale del nord Europa.

In realtà, su 47mila dipendenti delle istituzioni europee, dieci hanno fatto richiesta di rimborso parziale per l’acquisto mensile di sei pillole. Una richiesta legittima visto che gli eurodipendenti pagano un’assicurazione sanitaria che rimborsa parte delle spese sostenute.

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