Archiviata. Il gip di Milano Ilaria de Magistris ha archiviato la posizione del sindaco Beppe Sala (nella foto) che era stato indagato per truffa in seguito alla denuncia presentata da un'azienda romana, la Museo del Tempo, contro Expo Milano 2015. In particolare l'imprenditore Sandro Sassoli aveva chiesto 25 milioni di euro di risarcimento ai vertici dell'Esposizione universale e ha ipotizzato nei confronti di Sala il reato di truffa. Al centro del caso ci sono le medaglie-monete commemorative di Expo, i cosiddetti «expocoin». Secondo l'accusa l'impresa avrebbe firmato un contratto con Expo per coniare, produrre e vendere il prodotto. Un gadget che avrebbe dovuto essere commercializzato all'interno del sito e che avrebbe dovuto essere tra i più venduti. Cosa che non è avvenuta.
I vertici di Expo, secondo l'impresa, avrebbero dovuto mettere a disposizione una serie di canali di vendita che avrebbe permesso al Museo del Tempo di commercializzare la moneta. Ma l'accordo non sarebbe stato mantenuto. Nessun sportello bancario né punti vendita all'interno dell'Esposizione. Al Museo del Tempo sarebbero state riservate solo delle postazioni ma a condizioni economiche svantaggiose. Una «partita», insomma, giocata male e che sarebbe costata all'azienda un disastro nelle vendite.
Per Sala, indagato in un primo momento con l'ipotesi di truffa, già la procura milanese, in particolare il
procuratore aggiunto Giulia Perrotta, aveva chiesto l'archiviazione accolta ora dal gip. All'archiviazione si potrà opporrà il legale di Sassoli, l'avvocato Sergio Orlando, che sta valutando l'ipotesi di ricorrere in Cassazione.
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