Il valore di uniniziativa culturale dipende in molti casi da «parametri» facilmente misurabili: la durata nel tempo, la capacità di cambiare volto mantenendo fede a unidea di fondo ben precisa, locchio sempre attento alla qualità della proposta messa in campo, il fatto di tradursi in una consolidata abitudine per chi la frequenta e in una piacevole sorpresa per quanti la scoprono per la prima volta. La rassegna «I Solisti del Teatro», in programma ai Giardini della Filarmonica da lunedì 14 a venerdì 25 luglio, risponde in pieno a questo identikit e pure questanno (siamo alla XV edizione) si conferma tra le vetrine teatrali più interessanti dellestate romana. Lo ribadisce con sincera convinzione anche Giuliano Compagno, consulente dellassessore alle politiche culturali Umberto Croppi, che sottolinea come «questo evento, di alto profilo poetico, sociale e civile, goda di una perfetta compenetrazione tra luogo e arte; compenetrazione possibile perché qui è lattore che si fa luogo, mediatore concreto tra spazio ed espressività artistica». Tanto più che il progetto 2008 del festival, curato da Carmen Pignataro, insiste volentieri proprio sulla vitalità del corpo, sulleros, su quella consistenza fisica delle tensioni umane più profonde che il teatro da sempre sa tradurre in poesia. Si vedano, ad esempio, operazioni quali Dignità autonome di prostituzione, lavoro cult della scorsa stagione, firmato da Luciano Melchionna, dove trenta attori/prostitute contrattano con gli spettatori di turno il costo di una prestazione del tutto particolare: una pillola di piacere teatrale dispensata allo scopo di restituire valore ad un mestiere che, proprio come il meretricio, è antico quanto il mondo (venerdì 18). Eros italiano suona poi lintrigante blob di situazioni erotiche che, ispirato a unantologia letteraria pubblicata nel 95 da Valeria Paniccia (Mondadori), vede in scene due coppie di interpreti - Mariano Rigillo e Anna Teresa Rossino, Debora Caprioglio e Angelo Moresca - compagni anche nella vita (il 21). Al corpo della lingua, alle declinazioni dialettali di un linguaggio che palpita di umanità e dolore guardano invece sia Me vojo sarvà di e con Eleonora Danco (il 15) sia lomaggio partenopeo che Leopoldo Mastelloni confeziona per un grande intellettuale scomparso in Metti una sera a cena con Giuseppe Patroni Griffi (il 16). Seguendo poi la scia dei monologhi dautore, si impongono come presenze sceniche quanto mai significative quelle di Franca Valeri e Alessandro Benvenuti, artefici di due excursus biografici, rispettivamente Carnet de notes 2008 (il 14) e Capodiavolo (il 22), dove il ricordo artistico intercetta giocoforza scorci della nostra storia nazionale.
E se laspetto civile della rassegna esplode vigoroso nel progetto di teatro e carcere coordinato da Emanuela Giordano (il 17), non di meno di ulteriori sconfinamenti fisici, emotivi e sociali ci parlano gli altri titoli in scaletta. Spettacoli alle ore 21.30. Info: 06/32652737.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.