Monta la protesta dei commercianti: «Dopo le strisce blu, un altro balzello»

Un balzello inutile. I milanesi sono piuttosto caustici nei confronti dell'ecopass. Soprattutto chi non ha diritto a nessuna agevolazione. «Io purtroppo lo pagherò - dice Francesco, un artigiano intento a dipingere una saracinesca -, come lo pagheranno tutti, specialmente chi deve lavorare. Abito a Monza e in centro devo entrare spesso. Spero che almeno diminuisca il traffico, magari ora troveremo parcheggio più facilmente». Ma la tassa proposta dalla Moratti, non va giù nemmeno ai lavoratori dipendenti, che non pagheranno di tasca propria l'ingresso nel centro cittadino. «Io lavoro per una ditta di riscaldamento, riparo le caldaie - racconta Francesco, a bordo del suo camioncino -. Non sarò certo io a pagare il ticket, ci penserà l'azienda. Non capisco come un provvedimento di questo tipo possa arginare lo smog, è solo una scusa per far cassa». L'obiezione mossa dalla maggioranza dei cittadini riguarda proprio l'utilità del balzello. Tutti si dicono disponibili a qualche piccolo sacrificio, purché contribuisca in qualche modo a rendere più respirabile l'aria di Milano. «Ma con questa legge - dice una giovane mamma -, passa un concetto sbagliato, che chi paga, chi hai soldi, può inquinare come e quanto vuole. Non è giusto».
«Senta - dice, con una certa enfasi Gina, proprietaria di un negozio di composizioni floreali - qui ci hanno già tagliato le gambe con le strisce blu. Io devo pagare già quattordici euro al giorno moltiplicati per due, visto che abbiamo due vetture». «Ora per le consegne sarà un problema - continua la commerciante -, ogni tanto le facciamo in metro ma in certi casi dobbiamo per forza andare in auto. Finora abbiamo evitato i rincari, ma ora diventerà inevitabile. Dovremo addebitare il servizio sul cliente». E a rimetterci, ancora una volta, saranno i cittadini. Perché, alla fine dei conti, il costo del ticket verrà pagato dai clienti.
«Io mi occupo di vini e ristorazione - racconta Enrico -. Tutti i commercianti come me, che consegnano direttamente la merce, saranno costretti a pagare e tutto andrà a ripercuotersi sul prezzo della merce consegnata, al quale si dovrà aggiungere il costo del ticket. Poi non riesco proprio a capire cosa centra questa legge con lo smog. Due euro di tassa non saranno un impedimento per nessuno. Né per chi entra per lavoro, né per chi vuole solo fare un giro in centro. E poi tutto attorno alla cerchia dei Bastioni il traffico sarà congestionato e lo smog aumenterà. Un po' come è successo nella zona intorno a via Piave». Per qualcuno rimane comunque la speranza che la limitazione contribuisca in qualche modo a diminuire lo smog. «Lavoro per una ditta, quindi non pagherò direttamente il balzello - spiega Raffaele, elettricista -. Spero che questa decisione possa servire ad abbassare la soglia di smog che ormai è intollerabile. Forse chi vuole venire in centro solo per fare un passeggiata ci penserà due volte prima di mettersi al volante».


«A cosa serve? - rincara la dose Lino, titolare di un negozio di cornici - Pagando forse si limita lo smog? Secondo me non cambierà nulla! Questo è un sistema che serve solo per far pagare i cittadini, perché, alla fine, se uno in centro ci deve andare, lo fa comunque. E il risultato sa quale sarà? Che oltre a inquinare pagheremo anche. Io pago già sei euro al giorno di parcheggio e in più dovrò anche pagare per consegnare la mia merce».

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