(...) Il ministero dellEconomia infatti ha contestato alla Regione la dismissione degli immobili delle Asl, che dovrebbe fruttare 60-70 milioni di euro. Perché, hanno fatto notare i tecnici, cè un disavanzo di 561 milioni di euro da coprire ma soldi in cassa dalla vendita del patrimonio immobiliare non ce ne sono ancora. «Ma vorrei vedere - sinfervora Montaldo -. Anche quando il governo fa la Finanziaria i soldi non li ha in cassa al primo gennaio, ma al 31 dicembre successivo. È impensabile che i 60, 80 o 100 milioni possano essere in cassa il 30 giugno». Lapalissiano. Quindi, così pare, è un problema di fiducia: «Il governo dovrebbe riconoscere il valore dei nostri atti programmatori. Ovviamente, se invece il primo gennaio 2007 questi soldi non ci fossero, allora potrebbe esserci un diritto di contestarci come Regione che non ha adempiuto, ma noi siamo in condizione di adempiere». In verità, lalienazione degli immobili la giunta laveva avviata già nel novembre scorso, sperando di ricavarne 65 milioni e ricavandone invece 21 e solo sulla carta a causa di una lista di immobili sbagliata.
Cè poi laltro nodo, quello degli Irccs, gli istituti di ricerca, Ist e Gaslini, i cui debiti sono stati ripianati dalla Regione per un totale di 103 milioni di euro fino al 2003 e che adesso il governo dovrebbe rimborsare. Ci ha provato invano per cinque anni la giunta Biasotti, ci prova invano da un anno la giunta Burlando. Tantè, quei 103 milioni sono buona parte del piano di rientro dei costi della Regione, ma il governo ha fatto sapere che servirebbe un decreto ad hoc per il quale non ci sono i tempi. «È chiaro che la palla adesso deve passare alla politica, perché non sono i tecnici a decidere: al ministro Turco abbiamo chiesto di coprire il 100 per cento, e non il 40 come volave fare il governo precedente, del debito Irccs» ha replicato ieri Montaldo. Comunque, sia chiaro: «È impensabile che da un lato si vada verso una sempre maggiore autonomia delle Regioni e dallaltra il ministero dellEconomia si metta a fare contestazioni con la matita rossa, questo sistema non funziona».
Il prossimo incontro è fissato al 16 giugno e non sarà una passeggiata: «Dal punto di vista tecnico possiamo spiegare meglio come stiamo procedendo e integrare alcuni passaggi, ma qui bisogna intendersi se una Finanziaria regionale vale o no, anche perché siamo in presenza di livelli diversi dello Stato con titolarità costituzionale e responsabilità concorrente su questa materia». Ecco. Così, Montaldo ammette che «la parola ottimismo non è la più adatta», anche se continua a dire che «non è affatto detto che alla fine scatteranno nuove tasse». Non dice Montaldo se avrebbe gradito la presenza di Claudio Burlando il presidente della Regione, che in questi giorni di tensione è in Russia. Di fatto, spiega che adesso tocca alla politica, in un confronto con il ministero che non si basi soltanto sulle cifre. Intanto, è partito il confronto con i dirigenti di Asl e ospedali. A tutte le aziende sanitarie è stato chiesto di tagliare dellun per cento rispetto al 2004 i costi del personale. E di spendere per relazioni, convegni e pubblicità non più del 50 per cento delle spese sostenute nel 2004. Gli incontri serviranno anche a stabilire quanti posti letto tagliare nelle diverse strutture. Nel 2005 ne sono già stati eliminati 163. Nel 2006 dovranno scomparirne altri 845: 111 nellarea di Ponente (Asl 1 e 2, Santa Corona, San Martino), 808 nellarea metropolitana (Asl 3 e 4, San Martino, Villa Scassi, Galliera, Evangelico), 74 nellarea di Levante (Asl 4 e 5, San Martino). Di questi, 348 saranno riconvertiti per la riabilitazione, circa 500 per residenzialità ospedaliera di fase post acuta.
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