Monte Ciocci, riqualificazione a rischio

Che ne sarà della fin troppo attesa riqualificazione di Monte Ciocci, regno dell’inarrivabile Nino Manfredi-Giacinto, il protagonista del capolavoro di Ettore Scola «Brutti, sporchi e cattivi?». La selva di baracche che fu set cinematografico di altri grandi film italiani tra cui «Roma città aperta» di Roberto Rossellini potrebbe non essere più rimessa a nuovo (parco) come auspicato dai cittadini. Colpa di una pompa di benzina, denuncia Legambiente, arrivata all’improvviso a rimettere tutto in discussione. Per fortuna l’sos ambientalista pare sia stato captato in tempo dall’assessore Morassut che ieri sera si è impegnato a interrompere presto i lavori, vista la «non compatibilità con il progetto di riqualifica». «Il recupero ambientale dell’area di Monte Ciocci, nel Municipio XVIII- denuncia il presidente di Legambiente Lazio Lorenzo Parlati-. un’area di 24 ettari, grandioso balcone d’affaccio paesaggistico verso la San Pietro era stato annunciato a novembre in pompa magna. Il progetto, assolutamente encomiabile e condivisibile, prevede un parco giochi per bambini esteso per 5.000 metri quadri, percorsi sportivi, 5 chilometri di pista ciclabile con collegamenti con la Riserva Naturale di Monte Mario e il Parco regionale del Pineto e tre porte d’ingresso al parco: da via Lucio Apuleio, da via Domizia Lucilla, e da via Anastasio II.

Ebbene, da qualche giorno, proprio in via Anastasio II campeggia un cartello di una nota società petrolifera che annuncia la realizzazione, previa concessione dell’amministrazione Comunale, di un impianto di benzina. Condizione che annulla la possibilità di predisporre l’ingresso al Parco Urbano di via Monte Ciocci». Insomma sono ore cruciali per il santuario del grande cinema italiano.

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