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Montecarlo, Alberto si siede sul trono

Lea Pericoli

Saranno tre giornate di festa per i monegaschi. Così ha voluto S.A.S. il Principe Alberto II che ha invitato il suo popolo e i residenti nel Principato di Monaco a recarsi sulla Piazza del Palazzo in occasione delle solenni cerimonie per la sua ascesa ufficiale al Trono sabato prossimo. Già ieri mattina il Sovrano ha iniziato a ricevere l’omaggio dei rappresentanti delle istituzioni e degli alti funzionari monegaschi. Alberto II ha ricevuto polizia e carabinieri che assieme agli uomini di Palazzo gli hanno giurato eterna fedeltà. Questa mattina al Grimaldi Forum in una conferenza stampa sarà reso noto l’imponente piano di sicurezza messo in piedi per l’incoronazione. A rappresentare la Francia sarà il ministro di Giustizia Pascal Clement. Sarà presente anche il ministro degli Esteri francese. Dalla Svezia arriverà la principessa ereditaria Victoria, i Principi Sofia e Alois del Liechtenstein, il principe Faisal bin Al Hussein di Giordania, il principe Joaquin di Danimarca, il Granduca Guillaume del Lussemburgo, il principe Edward d’Inghilterra. Tuttavia la lista degli invitati non è ancora completa. Chi ha assistito ai funerali di Ranieri ricorderà quante personalità arrivarono a Montecarlo per rendere omaggio all’ottantunenne Sovrano che aveva regnato per oltre 50 anni.
Ieri Alberto II ha espresso la sua «grande emozione» nel ricevere il primo omaggio dalle Autorità. Contrariamente a quanto si pensava le scuole non sono state chiuse. I monegaschi conoscono il perché. Nel primo discorso, dopo la morte del padre, il Principe Alberto si è espressamente indirizzato alle nuove generazioni. Si è rivolto ai giovani monegaschi per ricordare loro quanto sia importante per il Paese l’impegno di tutti. «Noi siamo un popolo di privilegiati. Non dimenticatelo mai. Ma perché tutto ciò continui è necessario che ognuno faccia la sua parte. La cultura, lo studio, la preparazione sono elementi fondamentali». In un mondo devastato da guerre, da polemiche, da povertà, da contraddizioni può apparire anacronistica l’esistenza di un piccolo Stato, ricco, felice, pacifico. Può sembrare impossibile che dei sudditi amino sinceramente il loro Principe. È accaduto con Ranieri, ora il fenomeno sta ripetendosi con il figlio Alberto. L’attenzione e il rispetto sono elementi fondamentali per il successo di un rapporto privilegiato. E i monegaschi vivono di grandi privilegi. Sono aiutati e assistiti da quando nascono a quando muoiono. Di questo ne è assolutamente consapevole il loro Principe che come primo e unico impegno ha assunto quello di impedire che i suoi sudditi si adagino nel benessere.
I tre giorni di celebrazioni si concluderanno il 19 novembre, giorno di Festa Nazionale. Nella Cattedrale sarà celebrata una messa, che verrà ritrasmessa su maxischermi. La sera si riaprirà la celebre Salle Garnier, dopo un restauro di 2 anni, costato oltre 26 milioni di euro. L’Opera di Montecarlo metterà in scena l’opera di Rossini Viaggio a Reims composta nel 1825 per l’incoronazione del Re di Francia Carlo X. A fianco di Alberto II saranno sempre presenti S.A.R. Carolina Grimaldi di Hannover, con il marito, i figli e la Principessa Stefanie. Mercoledi, prima che iniziassero le celebrazioni ufficiali, nella sede della Croce Rossa, Alberto II aveva ricevuto i sudditi più anziani. A ognuno aveva offerto un dono. Il popolo monegasco è composto da 5.000 anime.

I vecchi ricordano ancora con tenerezza il bambino biondo tra le braccia della indimenticabile Principessa Grace.

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