Gianmarco Chiocchi
Massimo Malpica
1) Il «disappunto»
Gianfranco Fini ritiene che possano essere «facilmente intuiti» la «sorpresa» e il «disappunto» provati quando seppe dalla sua compagna che l’inquilino della casa venduta da An a Montecarlo era Giancarlo Tulliani. Quando, esattamente, venne a saperlo? E al di là del disappunto, prese provvedimenti o chiese spiegazioni a qualcuno all’interno del partito? Se sì, a chi, posto che Pontone e Lamorte sostengono di non sapere nemmeno che ci fosse quell’inquilino?
2) Stop all’affitto
Perché, sempre considerato il suo disappunto, Fini non ha manifestato a Giancarlo Tulliani l’opportunità di rescindere, per opportunità, il suo contratto di affitto con il proprietario dell’immobile? E perché ora, in nome della trasparenza, non prova a convincere il «cognato» a rendere pubblica la dinamica occulta di quella transazione che lui stesso avrebbe favorito, nonché le condizioni del suo contratto di affitto e i suoi eventuali rapporti con le numerose società coinvolte, la Jaman Director Ltd, la Printemps Ltd, la Timara ltd e la Jason Sam, quest’ultima una società monegasca in cui lavorano fianco a fianco Tony Izelaar e Suzi Beach, rispettivamente rappresentanti di venditore e acquirente nella cessione della casa tra Printemps e Timara?
3) Tulliani «mediatore»
Restando al ruolo giocato da Giancarlo Tulliani, in che anno e in che mese il fratello della compagna di Fini lo avrebbe contattato per proporgli un acquirente per quell’appartamento, grazie «alle sue relazioni e conoscenze del settore immobiliare a Montecarlo»? E Fini, appreso dell’autocandidatura di Tulliani a mediatore, chi ha incaricato in An per seguire la questione della compravendita e rapportarsi, presumibilmente, con lo stesso Tulliani? Fu Tulliani a indicare il prezzo per concludere l’affare? E quali sono gli «uffici di An» che verificarono la congruità della cifra e consigliarono Fini di dare il via libera?
4) La smentita del senatore Pdl
Fini ha negato di aver mai ricevuto offerte «formali» per l’acquisto di quella casa, e a quanto sostiene il presidente della Camera, nemmeno il tesoriere Francesco Pontone ne avrebbe mai ricevute. A parte le testimonianze contrarie che arrivano dagli altri inquilini sentiti dal Giornale e intervistati da SkyTg24, c’è anche il racconto di Antonino Caruso. Il senatore del Pdl, che era membro del comitato dei garanti del patrimonio di An, ha raccontato che fece un sopralluogo ad hoc nel Principato proprio per la casa ereditata da Anna Maria Colleoni. Caruso sostiene di aver ricevuto, per il tramite del notaio che poi rogiterà l’atto di vendita alla Printemps, Paul Louis Aureglia, un’offerta di acquisto per un milione di euro, e parliamo di 9 anni fa. Sembrerebbe di certo un affare migliore della cessione per 300mila euro datata 2008. Se il senatore Caruso non mente, può Fini spiegarci in che cosa consiste secondo lui il requisito della «formalità» dell’offerta?
5) Mai stato in quella casa?
Diversi inquilini della casa al civico 14 di boulevard Princesse Charlotte sostengono di aver visto Gianfranco Fini, insieme alla compagna Elisabetta Tulliani, all’interno dell’androne del palazzo monegasco, in tempi recenti, e comunque prossimi alla famosa vendita di quell’appartamento. Il presidente della Camera, a proposito dei sopralluoghi, nella sua risposta citava solo il tesoriere Donato Lamorte e la sua segretaria particolare, Rita Marino. Altri esponenti del partito, però, visitarono certamente quella casa, come Pontone e lo stesso Caruso. Per evitare ogni equivoco, Fini può dirci se è mai stato personalmente, da solo o con la compagna, a quell’indirizzo del Principato di Monaco?
6) Il giallo della data
Nella sua risposta Gianfranco Fini accenna alla compravendita, e dice che è stata perfezionata il 15 ottobre 2008, davanti al notaio Nathalie Aureglia Caruso. Notaio e data riguardano invece il successivo atto di compravendita tra le società off-shore Printemps e Timara, atto del quale Fini sostiene di non sapere niente.
7) Inviti Pontone a chiarire
Se Fini della vicenda non sa nulla più del poco che ha detto, se Giancarlo Tulliani preferisce continuare a non parlare, perché almeno non invita il senatore Francesco Pontone, che era presente al rogito, visto che l’atto notarile porta la sua firma leggibile in calce, a raccontare chi era, quel giorno di inizio luglio di due anni fa, il vero acquirente della casa, anche se coperto dalla presenza della società off-shore Printemps ltd, con sede a Castries, Saint Lucia?
8) Chi pagò i lavori?
Prima del trasloco nella casa monegasca di boulevard Princesse Charlotte, 14, Giancarlo Tulliani avrebbe supervisionato personalmente i lavori di ristrutturazione, come conferma il titolare dell’impresa di ristrutturazioni Tecab, Stefano Garzelli, che si occupò del cantiere. Fini, avendo appreso con disappunto che nella casa era andato a vivere il «cognato», si è informato dalla sua compagna o da altri di chi abbia sostenuto il costo di quei lavori?
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