Montecarlo, scatole cinesi per far sparire la casa

I nuovi carteggi segreti dietro la doppia compravendita dell'appartamento portano a un mister x italiano. L'intermediario: "Il cliente? Non faccio nome". I legali della Tulliani: "Beni comprati grazie ai soldi dell'Enalotto"

Montecarlo, scatole cinesi per far sparire la casa

Gian Marco Chiocci
Massimo Malpica

Montecarlo - «Giornalisti italiani? Alleanza nazio­nale? L’appartamento di Montecarlo? Guardi, io non so di che compravendita stia parlando, non so nulla di questo im­mobile né del partito italiano che lo avrebbe venduto, e anche se lo sapessi non vedo perché dovrei dirle nulla a ri­guardo: io non ho l’abitudine di parlare degli affari dei miei clienti. No, non è una questione di atti coperti da segreto, ma di rapporto professionale. Non capi­sco cosa pensate di poter sapere da me, visto che si tratta di affari dei miei clienti». Genti­le ma blindato, James Wal­fenzao. Eppure, stando al­l’atto di compravendita con il quale l’11luglio 2008 An ce­dett­e alla Printemps Ltd l’ap­partamento al 14 di boule­vard Princesse Charlotte, il Mister X dell’ affaire che im­barazza la famiglia Fini ora occupato dal «cognato» del presidente della Camera, Giancarlo Tulliani, Walfen­zao di quella vendita dovreb­be saperne. Come mai?

Facciamo un passo indie­tro, e torniamo alle nuove carte di cui il Giornale è venu­to in possesso e che si rifan­no aidue atti u­fficiali di com­pravendita che nel 2008 han­no interessato la casa che An­na Maria Colleoni regalò a Fi­ni e ad An alla sua morte, in­sieme al resto del suo patrimonio. Occorre fare at­tenzione ai nomi, alle società off­shore , alle date, al­le circostanze no­te e meno note. Perché dietro a tutto si nasconde il vero regista di questa operazio­ne final­izzata a na­scondere i passag­gi di proprietà dell'appartamen­to dei misteri. Al­lora. L’11 luglio, nello studio mo­negasco del nota­io Paul-Louis Au­reglia, il senatore Francesco Pontone rappresentava il «venditore» An. Per l’acqui­rente Printemps, si legge nel­­l’atto, c’erano invece due persone: «Il signor Bastiaan, Anthonie Izelaar, ammini­stratore delegato della socie­tà, residente a Monaco, ave­nue des Guelfes, 4; e il signor James Walfenzao, ammini­­stratore della società, resi­dente a Monaco, avenue Sa­int Roman, 7, nelle loro quali­tà di direttori della società denominata «Jaman Di­rectors Ltd» la cui sede è al numero 10 di Manoel Street, Castries, Saint Lucia, regi­strata il 30 maggio 2008 nel registro societario di Saint Lucia al numero 2008-00393. La suddetta so­cietà Jaman Directors è a sua volta «direttrice» della socie­tà acquirente, Printemps Ltd». Walfenzao, dunque, era lì a firmare per comprare l’appartamento. E lui stesso, affermando di non voler par­lare degli affari dei suoi clien­ti, sembra confermare di es­sere stato un mero interme­diario nella compravendita. Che più là si spulcia e più ap­pare come un gioco di scato­le cinesi. Tanto da render le­cito domandarsi come mai An, per «sbarazzarsi» di un appartamento ambitissimo nel centro di Montecarlo, non abbia trovato di meglio che affidarsi a questa matrio­ska societaria.

Passiamo a esaminare il se­condo rogito, quello che cer­tifica la «vente par la société dénommée Printemps Ltd au profit de la société dénom­mée Timara Ltd». Chi c’era nello studio del notaio, Na­thalie Aureglia-Caruso, fi­glia di Paul-Louis, per firma­re il contratto? Per il vendito­re solo «Monsieur Izelaar, che agisce in nome e per con­to della società denominata Printemps Ltd, capitale di 1000 Usd, la cui sede è», co­me sempre, al solito indiriz­zo di Saint Lucia. Lo stesso, come noto, dell’acquirente, la Timara Ltd, fondata lo stes­so giorno e con lo stesso capi­tale sociale. E, per il rogito, rappresentata dalla «signo­ra Susan Elizabeth Beach, re­sidente in avenue Princesse Grace, 31 a Monaco». Indiriz­zo da tenere a mente. Perché ritornerà presto. A pagina dieci del rogito, per esem­pio, quando il notaio scrive che «per ciò che concerne in particolare le convocazioni da effettuare dall’ammini­stratore del condominio, co­me previsto dall’articolo 11 della Legge 1329 dell’8 gen­naio 2007, così come per tut­te le comunicazioni, l’acqui­rente dichiara di fare elezio­ne di domicilio a Monaco, so­cietà Jason s.a.m., avenue Princesse Grace, 31».

Così, nel giro di tre mesi, la casa dal tesoretto che An ha ereditato dalla Colleoni fini­sce alla Timara Ltd creata nel paradiso fiscale di Santa Lucia, che a sua volta indica come indirizzo per le comu­nicazioni quello della Jason. Società anonima monega­sca che sulla sua ragione so­ciale spiega di occuparsi di Corporate management e servizi fiduciari. Nel «team» della Jason c’è Suzi Beach, ma – più sorprendente – c’è anche Tony Izelaar. Ossia, venditore e acquirente della seconda cessione della casa dove vive Giancarlo Tulliani lavorano insieme, nella stes­sa società, a Montecarlo.

Interessante anche ciò che la Jason ha da offrire ai pro­pri clienti. Si occupa, tra l’al­tro, di costituire e gestire per conto di «(high net worth) in­dividuals » (ossia persone fi­siche, ma molto benestanti) strutture finanziarie dedica­te anche a servizi e pianifica­zione immobiliare, nonché a fornire amministratori e componenti del consiglio d’amministrazione delle so­cietà create ad hoc per l’ope­razione da compiere. Socie­tà che non devono essere per forza monegasche, anzi. La Jason s.a.m., spiega il sito web dell’azienda,può «costi­tuire società in varie giurisdi­zioni ». Antille Olandesi, Ci­pro, Aruba. E, toh, Saint Lu­cia. L’isola della Timara e della Printemps, create ad hoc a pochi mesi dalla com­pravendita dell’immobile Colleoni. Un servizio offerto in collaborazione con Cor­pag, un network di «Corpora­te agent». Il cui referente per Monaco è Tony Izelaar. Men­tre per Miami, in Florida, e per le Antille Olandesi è Ja­mes Walfenzao. Stessi nomi, stesse teste.

Abbiamo provato a rag­giungere sia Izelaar che Wal­fenzao, ma entrambi non abitano più nei residence monegaschi che avevano in­di­cato come domicilio nei ro­giti notarili. Walfenzao l’ab­biamo rintracciato con non poche difficoltà ma è stato, come dire, piuttosto abbotto­nato. Quello che ha detto sembra però certificare che dietro alla doppia compra­vendita della casa di boule­vard Princesse Charlotte, 14, dietro allo schermo di Printemps e Timara, si na­sconda qualcuno. Un signor X che voleva comprare l’ap­partamento da An, senza che le sue generalità fossero pubblicizzate. C’è da capire come mai abbia pescato nel mazzo dei potenziali inquili­ni, dopo aver deciso di affitta­re casa, proprio Giancarlo Tulliani, che è curiosamente proprio il fratello di Elisabet­ta, compagna di vita di Gian­franco Fini, ossia il «proprie­tario originario » di quella ca­sa, prima dei rimbalzi notari­li tra il mar dei Caraibi e la costa Azzurra. E c’è da capi­re, ovviamente, come mai An e il suo leader abbiano scelto questa strada tortuo­sa e acc­identata invece di ce­dere semplicemente l’appar­tamento, per molti soldi in più dei 300mila euro che ri­sultano dal rogito, a un uo­mo che voleva restare nel­l’ombra.

Una strada tortuo­sa e accidentata che, incredi­bilmente, ha portato il giova­ne imprenditore Tulliani a prender casa dopo il traslo­co a Monaco proprio a quel­l’indirizzo, esattamente in quell’immobile. Strana la vi­ta, no?

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