Monteleone conta più di Casini In Liguria l’Udc sceglie Burlando

Monteleone conta più di Casini In Liguria l’Udc sceglie Burlando

(...) base dell’Udc ligure che spinge per non creare l’alleanza con il centrosinistra, ma piuttosto privilegi l’asse con Biasotti. «Prendo atto di quanto dichiarato da Cesa e me ne rallegro - commenta Umberto Calcagno, ex segretario provinciale del partito e acceso oppositore di una svolta a sinistra -. Vediamo come si sviluppa la situazione, penso che i nostri dirigenti nazionali abbiano capito che la base non seguirebbe una scelta del genere». La soddisfazione (effimera) di Calcagno fa pari con l’imbarazzo di Giovanni Boitano commissario provinciale del partito che rientra quindi in quella «dirigenza del partito che vuole l’alleanza con Burlando» come sostenuto da Cesa. «Non so, non saprei - è la replica stupita di Boitano, ex Pdl, alla dichiarazione di Cesa -. Per quanto ne so è da Roma che c’è stata una spinta perché stringessimo un accordo con Burlando. Ma se scelgono in un altro modo va bene comunque. Insomma basta che sia nell’interesse del partito: sono qui da poco non voglio imporre scelte».
Quello che sembra emergere, invece, a livello nazionale è l’alleanza in Liguria quale merce di scambio perché i cristiano democratici possano avere una presidenza di Regione. In sostanza, se in Puglia Silvio Berlusconi rinunciasse alla candidatura di Rocco Palese per lanciare Adriana Poli Bortone (leader di un movimento locale ma senatore iscritto al gruppo di Casini) la merce di scambio potrebbe essere proprio la Liguria.
Ma il passaggio a destra, se farebbe esultare la base, creerebbe non pochi imbarazzi in chi in questi mesi ha lavorato per spostare il partito a sinistra. Il telefono tra Genova e Roma deve essere stato rovente nel pomeriggio di ieri se poche ore più tardi prima Casini e poi Cesa sono tornati ad essere possibilisti sull’accordo con il Pd: «Dovrebbe esserci un’alleanza per Burlando» dichiara Casini in Transatlantico, mentre lo stesso Cesa che tanto si era sbilanciato su Biasotti, diventa cauto su eventuali sorprese per la Liguria mentre da Genova, da ambienti del partito, filtrano solo voci che confermerebbero lo spostamento a sinistra.
Ma a sera le due posizioni diventano la medesima: dalla sede nazionale del partito dove prima sostenevano che nessuna riserva sarebbe stata sciolta prima di venerdì filtra la voce che sempre Cesa abbia dato il via libera a Rosario Monteleone, mentre lo stesso Monteleone entra a piedi uniti nella querelle della giornata e fuga ogni dubbio: «L’accordo con il presidente Burlando è in atto, lo stiamo perfezionando e venerdì (domani ndr) daremo l’annuncio ufficiale». La «grosse koalition» che comprende tra gli altri Udc-Pd-Idv-Verdi-Rifondazione Comunista sembra bella e fatta.
Passato il ciclone alleanza, arriverà un altro «problema» per il commissario regionale Rosario Monteleone.

La presenza di una lista dell’Api, il movimento di Francesco Rutelli e Bruno Tabacci, a sostegno del centrosinistra o, ancora peggio, la decisione a livello nazionale di creare un soggetto unico tra Udc e Alleanza per l’Italia.

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