Montenapo, colpo da De Wan rubate le perle «brevettate»

Caccia al ladro. Delle preziose perle Hiridee, un brevetto esclusivo De Wan, il prestigioso marchio che a Milano ha boutique e show room in via Matteotti, proprio lì dove sbocca Montenapoleone. Ancora un negozio di preziosi svaligiato nel quadrilatero della moda, il cuore del cuore del lusso a Milano. L’ultimo colpo dopo quello (riuscito) alla gioielleria Damiani e quello (mancato) alle vetrine di Pisa, è stato messo a segno nella notte tra venerdì e sabato. «Un episodio molto strano - denuncia l’amministratore Roberto De Wan -. Hanno preso solo le perle. C’erano cornici d’argento massiccio e altri oggetti di valore. Niente. Hanno lasciato tutto lì». Tutto meno quel brevetto esclusivo. Chiaro che si tratta di un furto su commissione. «E probabilmente non è un caso che sia avvenuto - ricostruisce De Wan - subito dopo l’uscita sui quotidiani di una campagna pubblicitaria e di alcuni articoli su questo nostro prodotto esclusivo. Un battage che ha indubbiamente incrementato le vendite, ma purtroppo anche suggerito a qualcuno l’idea del furto». Perle di sintesi perfette e preziose, la descrizione, «che esaltano il fascino di ogni donna». E che hanno inevitabilmente attirato l’attenzione di qualcuno che vuole decifrare la formula segreta e probabilmente riprodurre i gioielli «che contengono particelle di oro purissimo e sono garantite per dieci anni con un colore meraviglioso e un’iridescenza che le rende uniche». Adatte, assicurano, per realizzare bijoux, seducenti collier con preziosi fermagli-gioiello, lunghe collane dal look anni Trenta, bracciali, spille, orecchini e fili di perle ton sur ton.
Semplicissima la dinamica del furto. Un piede di porco a notte fonda e la porta al primo piano, quella dello show room, scardinata indisturbati. Aperte le valigette dei rappresentanti e saccheggiati gli astucci. Accuratamente soltanto quelli con l’oro dentro il perlage. «Come ho raccontato anche ai carabinieri facendo denuncia - racconta l’amministratore - lì vicino c’erano anche altri preziosi. E una mia medaglia d’argento con lo stemma della Repubblica che mi aveva consegnato il prefetto.

Hanno aperto qualche armadio, ma non hanno preso nulla». È allarme? «Assolutamente no. Il centro è ben presidiato dalle forze dell’ordine. In nessuna grande città d’Europa i negozi si possono permettere di lavorare con le porte aperte come qui a Milano. Girare per credere».

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