Enrico Groppali
da Milano
Di cosa è fatto un attor comico al giorno doggi? Gli basterà, come in passato, alterare in modo inverosimile la linea arcuata del labbro per farci sbottare in una risata ? Oppure gli sarà sufficiente strabuzzare gli occhi senza muovere un muscolo per aizzare nelluditorio una contagiosa ilarità ? A questo pensavamo assistendo allesilarante show di Enrico Montesano Nojo vulevàm savuàr ancor che, per chi se ne fosse dimenticato, è la replica del famoso adagio disperatissimo e impotente col quale il principe Antonio De Curtis in coppia col minore dei fratelli De Filippo aggrediva, in Totò,Peppino e la malafemmina, un vigile milanese in piazza del Duomo.
Mentre i due indimenticabili figli di Partenope, in un maldestro, irresistibile affondo nel lessico lombardo, finivano prigionieri del nonsense, Montesano attraverso questo omaggio sia cifrato che simbolico alla stagione della comicità pura si interroga e ci provoca girando la domanda che evidentemente lo assilla: cosè e in cosa consiste il senso del comico? Subito dopo, il nostro geniale intrattenitore risponde da par suo elevando il proprio personaggio da eterno ragazzaccio di borgata al livello di un clown talmente consumato da potersi permettere, come un virtuoso alla tastiera, lo sfoggio di tutte le perverse vocalità e dialettalità possibili. Diventa cioè un uomo-orchestra capace, grazie allaffettuosa complicità di un partner irriverente e giulivo che si finge spettatore (il bravo Goffredo Maria Bruno), di alterare smorzare e ingigantire il suono e il corpo della voce, e della vis comica.
Trascorrendo dal ruolo dellimbonitore che incita il pubblico a bersagliare con le palle del luna park le sagome di carta dei politici alla sarcastica strizzatina docchio quando evoca, senza parere, le ombre di Rascel, Macario e Dapporto, indimenticabili sovrani della rivista-spettacolo. Incoraggiato, su questa strada, dalle dodici bellissime girl che interrompono giudiziosamente ogni strepitoso assolo di Montesano-star cantilenando sottovoce il magico refrain che inneggia alla gloria passata di quello show fatto di boa di struzzo e di omini in bianchissimo frac che ha rallegrato le serate del dopoguerra.
NOJO VULEVAM SAVUAR ANCOR - di Vaime, Montesano, Vianello, Fiano. Con Enrico Montesano. Milano, Teatro Manzoni, fino al 27 novembre.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.