Roma

Monteverde difende il teatro Vascello

Un muro di mattoni alzato in difesa del teatro Vascello. Questa l’originale iniziativa di protesta alla quale hanno partecipato gli abitanti di Monteverde. Bersaglio del loro scontento, la contrazione dei finanziamenti pubblici destinati ai teatri privati. «Nel 2007 la Regione ci ha tagliato i fondi, passando da 240mila a 75mila euro - esordisce l’amministratore del teatro Marco Ciuti -. Di questo passo saremo costretti a chiudere entro pochi mesi». I residenti della zona non ci stanno e lo scrivono chiaro e tondo sui mattoni all’ingresso. «Un teatro è per sempre», si legge su uno di essi. «Negli anni Ottanta ci avete privato del nostro cinema, ora volete toglierci anche il Vascello», ha lasciato scritto qualcun altro. I messaggi si rivolgono alla Regione, al Comune e alla Provincia, e chiamano in ballo i rispettivi assessori alla cultura.
Messo in risalto nei mesi scorsi, il problema è lontano dall’essere appianato. Intanto il muro cresce, l’incertezza aumenta e la preoccupazione lievita. Ma l’indifferenza degli enti locali rimane invariata. «Stiamo per presentare una petizione - afferma battagliero Marco Ciuti - nella speranza che ci diano ascolto». Le 3mila firme raccolte testimoniano l’interesse dei cittadini. «Non siamo un teatro privato come tutti gli altri - prosegue Ciuti -. In quanto teatro stabile d’innovazione, vantiamo una funzione di ricerca e di sperimentazione che ha una valenza pubblica. Tale funzione, tuttavia, non è particolarmente proficua. Per portare avanti questo tipo di lavoro abbiamo bisogno perciò di ricevere finanziamenti congrui».
Nell’occhio del ciclone c’è posto anche per il metodo di ripartizione dei fondi pubblici nel settore degli spettacoli dal vivo. «A seconda della programmazione svolta e degli incassi che essa genera c’è chi ha più, o meno bisogno, dei finanziamenti pubblici - conclude l’amministratore -, ma questo aspetto non viene inspiegabilmente preso in considerazione».

Un fattore gravemente penalizzante che rischia di portare alla chiusura di un importante centro culturale.

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