Roma - «Il Paese ha bisogno di stabilità e soprattutto di governabilità. Il Paese è bloccato, non decide ed è questo il grande malessere». Il presidente di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo, torna a parlare di politica, criticando lo stallo decisionale in cui si trova l’Italia. E indica nuovamente quella che ritiene l’unica soluzione. «Per noi prima come cittadini e poi come imprenditori la riforma dello Stato è la cosa più importante». Ancora una volta, non si tratta di una discesa nell’agone politico. E nemmeno una scelta di campo, perché la ricetta di Montezemolo comporta uno sforzo bipartisan e consiste nell’invito alle forze politiche «a mettersi insieme al tavolo per discutere nuovi assetti istituzionali» e soprattutto varare «la riforma elettorale con l’obiettivo di dare al paese capacità decisionale e stabilità politica». Per realizzare le riforme, il presidente degli industriali vorrebbe anche che si superasse lo stallo della vicenda Visco-Unipol. Un «clima di veleni» che è «esattamente l’opposto di quanto si aspetta il paese reale».
Però non rinuncia a fare pesare la posizione degli imprenditori su quello che sembra destinato a diventare un argomento caldo per parti sociali, partiti e aziende; quello degli studi di settore. Il rinvio deciso dal governo è indice delle difficoltà che sta incontrando l’amministrazione. Difficoltà anche politiche. Montezemolo ha ricordato che il Paese si ritrova oggi «con una pressione fiscale che diventa insopportabile non tanto nella quantità, ma perché in cambio non riceviamo servizi di livello adeguato».
Nel dettaglio degli studi di settore ha poi auspicato una correzione degli «indicatori economici che si traducono in una pressione fiscale slegata dall’attività reale delle imprese». Il rinvio del versamento dell’acconto al 9 luglio è un primo risultato. E anche nella maggioranza crescono dubbi e ripensamenti. Le novità che entreranno in vigore con i nuovi indici sulla base dei quali commercianti e artigiani dovranno calcolare le tasse, non hanno convinto nemmeno il vicepremier Francesco Rutelli che ha chiesto al governo di «dare ascolto alle preoccupazioni» delle categorie. Oggi commercianti e artigiani faranno sentire la loro voce a Milano, con un’iniziativa alla quale parteciperanno Carlo Sangalli (Confcommercio), Giacomo Basso (Casartigiani), Ivan Malavasi (Cna), Giorgio Guerrini (Confartigianato) e Marco Venturi (Confesercenti).
L’annuncio di un rinvio dei versamenti per i quasi 4 milioni di contribuenti degli studi (al 9 luglio senza multe, e fino all’8 agosto con la mini-sanzione dello 0,4 per cento) sembra essere una presa d’atto di questo disagio.
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