Milano - Diminuzione graduale della pressione fiscale complessiva, iniziando a portarla dal 43,3 per cento del 2007 al 42 per cento nel 2010. È questa la proposta di Confindustria, contenuta nel decalogo per il nuovo Governo presentato oggi alla stampa. Secondo Confindustria, l’extragettito ottenuto dalla lotta all’evasione va destinato alla diminuzione delle aliquote fiscali. "Dalla lotta all’evasione, che rimane ampia (il mancato gettito è di oltre 90 miliardi, pari ad almeno 6 punti di Pil) possono venire le risorse necessarie a ridurre le aliquote", ha spiegato il presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo. "Bisogna pagare tutti per pagare meno, affrontando con coraggio e tenacia il sommerso. La lotta all’evasione va condotta in modo efficace ed efficiente, senza inutile accanimento verso quei contribuenti onesti, cittadini e imprese, che già pagano le tasse e ne pagano molte. Tasse così alte come quelle che si pagano attualmente sottraggono potere di acquisto alle famiglie e riducono la competitività nel Paese".
Gli altri punti del decalogo Gli altri quattro punti contenuti nel capitolo"’Riduzione delle imposte" del decalogo sono: riduzione dell’Ires di 3,5 punti per portarla in cinque anni alla media europea (24 per cento); eliminazione progressiva del costo del lavoro dalla base imponibile Irap; eliminazione delle addizionali regionali Irap che addossano alle imprese i costi della cattiva gestione della sanità; riduzione di cinque punti del cuneo fiscale e contributivo, che in Italia rimane tra i più elevati.
"Si tratta di ipotesi - ha spiegato Montezemolo - che non sono destinate a sommarsi tutte tra loro ma costituiscono leve possibili per ottenere il risultato. Il taglio del cuneo fiscale avviato nel 2007, ad esempio, è stato ottenuto riducendo la base imponibile Irap".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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