Monti taglia e i pendolari tremano: «Treni più cari? Basta con i salassi»

Monti taglia e i pendolari tremano: «Treni più cari? Basta con i salassi»

La manovra Monti si traduce in note dolenti per il trasporto pubblico lombardo. «Non ci siamo - commenta l’assessore lombardo alle Infrastrutture e Mobilità, Raffaele Cattaneo - mancano all’appello 855 milioni». Cioè: vengono tagliati 425 milioni di finanziamento alle regioni e 430 milioni a Trenitalia. Un bel danno. Che costringerà a chiedere altri sacrifici ai pendolari e che impedirà di aumentare il numero dei treni e dei servizi. Interrompendo, di fatto, tutto il piano di ampliamento previsto. In bilico ci sono: posti di lavoro, treni più frequenti, pulizia dei convogli, puntualità e tutto ciò che interessa chi viaggia. «Mica ci aumenteranno ancora il biglietto» mette le mani avanti il comitato dei pendolari. Per ora fortunatamente non si parla di un incremento delle tariffe, appena rincarate a malincuore. Ma, nella peggiore delle ipotesi, non si esclude nemmeno una decisione del genere. Sarebbe senza dubbio una scelta da mal di pancia e il Pirellone sta cercando in tutti i modi una scappatoia, un qualsiasi spiraglio per scongiurare questo rischio. Spiraglio che forse si intravede. «È presto per parlare di un rincaro dei biglietti - frena Raffaele Cattaneo - Ci sono vari aspetti da valutare». Primo: bisogna chiarire da quando potranno essere utilizzati gli introiti derivati dall’aumento delle accise sulla benzina, di cui una piccola parte è destinata ai trasporti pubblici. «Non è chiaro se quasi fondi potranno essere trasferiti alle Regioni già nel 2012 o se arriveranno solo nel 2013». Un particolare che farebbe la differenza, eccome, per le casse regionali. Se infatti il trasferimento dovesse slittare di un anno «le Regioni non sarebbero in grado di onorare i contratti di servizio e il trasporto pubblico sarebbe a rischio». Il «dettaglio» verrà chiarito nell’incontro che le Regioni, per bocca del presidente Vasco Errani, hanno già chiesto al governo e che si spera possa essere fissato la prossima settimana. Se l’aumento dei carburanti è una pessima notizia per chi viaggia in auto, rappresenta una speranza per gli abbonati delle ferrovie. Anzi, un aumento così pesante su benzina, gasolio e gpl rappresenta maggior denaro (tutto è relativo) da investire in treni e collegamenti vari. Bisogna solo capire quando. La preoccupazione è tanta, sia quella delle istituzioni sia quella dei dirigenti di Trenord.
«La manovra si è rivelata meglio di quanto previsto inizialmente nella bozza - ammette l’assessore - ma per poter onorare tutti i contratti di servizio ci occorrerebbero almeno 1,6 miliardi di euro». Una cifra che per ora si vede solo con il binocolo. Con il piano Monti se ne intasca infatti solo una parte: «Il testo della manovra - puntualizza Cattaneo - si recuperano solo 800 milioni, che si aggiungono ai 400 milioni già previsti dal fondo per il trasporto pubblico locale». Ne mancano altri 800 e più.
Bei tempi quelli di qualche mese fa appena, in cui si parlava di 2,5 miliardi di entrate.

«Mi auguro - conclude Cattaneo - che il Parlamento voglia correggere il testo prevedendo risorse adeguate e la fiscalizzazione dei fondi al trasporto pubblico già dal 2012». Soprattutto perché le linee di indirizzo politico parlano di un potenziamento dei mezzi pubblici che, senza soldi, non si potrebbe proprio fare.

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