Al termine dell'incontro con gli investitori nella sede di Bloomberg, il presidente del Consiglio Mario Monti parla della situazione italiana e si mostra piuttosto ottimista. "Penso di avere convinto Wall Street", commenta il premier, che però mette le mani avanti: "Non lo dicono seduta stante".
Gli investitori, continua Monti, chiedono al Paese "di continuare quello che abbiamo cominciato a fare e che viene molto, molto apprezzato", come aveva rimarcato ieri anche il presidente degli Stati Uniti Barack Obama. "Ma non lo facciamo per loro - ha aggiunto - lo facciamo per gli italiani, ma loro apprezzano come anche gli italiani del resto".
Anche se, dice, il calo dello spread è segno che "qualcuno deve avere già investito" nei titoli italiani. "L’opinione di serietà con cui l’Italia sta affrontando i problemi non può che far crescere l’atteggiamento positivo verso tutto quello che è italiano, inclusi i titoli di Stato".
Il presidente del Consiglio ha dunque sottolineato che da parte della comunità finanziaria americana "c’è anche molto interesse per il ruolo che si aspettano che l’Italia giochi nel governo dell’Europa e dell’eurozona" e commentato anche il taglio al rating degli istituti di credito operato da Standard&Poor's. Nulla di cui preoccuparsi, secondo il presidente del Consiglio, che sottolinea come sia "in gran parte un effetto atteso di precedenti decisioni".
Sempre in relazione alla situazione delle banche, Monti rassicura ai microfoni di Cnbc: "Nei Paesi che sono altamente indebitati sono più vulnerabili, ma le banche italiane sono state meno colpite di altre".
Così come la situazione italiana è decisamente diversa da quella della Grecia. "Oggi la differenza tra Italia e Grecia dal punto di vista dei mercati è marcata ancora più di quanto non lo fosse a settembre o ottobre scorsi. Quindi non ci sarà alcun collegamento automatico tra Italia e Grecia", rimarca, dicendo anche di non credere che Atene vada davvero incontro a un default
In apertura di intervista il premier torna sulle motivazioni del suo incontro con il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, e parla di un meeting volto a "spiegare cosa vogliamo fare per preparare la crescita e i passi per migliorare la governance in Europa". Il presidente del Consiglio sottolinea il supporto di Obama per il lavoro che il governo sta facendo. Poi: "Dobbiamo mettere in condizoni migliori l’economia mondiale".
Sempre ai microfoni della rete finanziaria, il premier dedica un commento anche al rapporto tra esecutivo e sindacati.
"Intendiamo", dice "portare a termine la riforma del lavoro entro la fine di marzo, speriamo con l'accordo delle parti sociali". E si mostra sicuro anche sul pareggio di bilancio, da raggiungere nel 2013, "nonostante le previsioni pessimistiche sui tassi e sulla crescita".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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