Un «monumentale» Sciostakovic diretto da Gergiev

Pietro Acquafredda

È senz’altro la più nota sinfonia di Sciostakovic, la Settima, detta Leningrado, fra le 15 scritte, ed anche la più monumentale e mastodontica quanto a durata - oltre un’ora - ed organico strumentale (per l’esecuzione romana si sono unite l’Orchestra ceciliana e quella del Teatro Mariinsky di San Pietroburgo, sotto la direzione di Gergiev); ma anche la sinfonia che ha avuto più fortuna, fin dall’esordio (venne eseguita prima negli Stati Uniti, diretta da Toscanini, e solo dopo a Leningrado); quella che procurò al suo autore più soldi di ogni altra sua opera ed uno dei tanti munifici «Premi Stalin»; e quella che suscitò, anche per questo, invidie e critiche feroci.
Sciostakovic non la scrisse, come comunemente si dice, sotto la spinta dell’assedio nazista a Leningrado, con l’idea di recare ai resistenti pubblica solidarietà; ad essa - stando alle memorie del musicista raccolte da Solomon Volkov - lavorava da tempo; semmai ne intensificò ed accelerò la composizione durante i tragici fatti del ’41. «La Settima, come anche altre mie precedenti sinfonie - puntualizzò Sciostakovic - si ispira al tema dell’invasione che non è legato a un singolo attacco militare; elaborando il tema avevo in mente anche altri nemici dell'umanità. Il conflitto ha comportato molte nuove sofferenze e distruzioni, ma non ho certo dimenticato i terribili anni prebellici; che Hitler fosse un criminale è indubbio, ma Stalin non fu da meno. È su questo concetto che si imperniano tutte le mie sinfonie». Ed a proposito della intitolazione-dedica della Settima, precisò: «non ho nulla in contrario a chiamare Leningrado la Settima; in essa però non si celebra Leningrado assediata; la composizione è sulla Leningrado che già Stalin aveva distrutto». La sinfonia che si articola nei canonici quattro movimenti, è preceduta dall’esecuzione del celebre Concerto per violoncello e orchestra di Schumann, nella rielaborazione strumentale di Sciostakovic.

Solista il nostro strepitoso violoncellista Enrico Dindo, sensibile ed acuto interprete, già vincitore del Premio Rostropovich.
Auditorium. Sala Santa Cecilia. Festival Sciostakovic. Oggi e lunedì 27. Musiche di Sciostakovic e Schumann. Informazioni: 06-8082058.

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