(...) dovrà per forza culminare in Italia.
Daltronde Barani, in tempi assolutamente insospettabili, a Craxi ha rivolto molto più di una generica attenzione: gli ha fatto addirittura un monumento, inaugurato nel 2002 nella piazza principale di Aulla, in memoria dello statista e anche di tutte le vittime di Tangentopoli. Un paio di mesi prima della morte di Bettino, nellottobre del 1999, il sindaco si era recato, con una delegazione di consiglieri comunali, ad Hammamet per consegnare al «suo» leader il conferimento della cittadinanza onoraria di Aulla.
La visita, nel momento forse di maggiore criminalizzazione mediatica e popolare di Craxi e dei socialisti, aveva suscitato parecchio scalpore e rovesciato sul promotore fino ad allora semisconosciuto una notorietà «bipartisan», odio-amore. Più odio che amore, naturalmente. Rinfocolato quando Barani dichiarò Aulla primo «Comune de-dipietrizzato», e quando annunciò lintenzione di recarsi in Tunisia per impadronirsi delle ceneri di Craxi, trasferirle «doverosamente» (ancorché clandestinamente) in Italia e darne degna sepoltura.
Eppure, Barani, allepoca, ne aveva già combinate altre, di apparenti stravaganze, destinate magari a essere sdoganate e copiate in altre zone del Paese per diventare, solo a quel punto, politicamente corrette. Come listituzione del consiglio comunale dei giovani e del relativo sindaco-baby (1992), definita, dallo stesso ideatore, unoperazione di «vaccinazione civica».
Al 1997 risale invece il «decreto antiprostituzione», fatto approvare dal consiglio comunale di Aulla. Gli effetti, è confermato dai fatti, durano tuttora: da quelle parti, signore di compagnia e clienti sono letteralmente spariti. Sono bastati due cartelli e, soprattutto, le ripetute incursioni di agenti della polizia municipale e carabinieri per convincere i frequentatori del mercato stradale del sesso a pagamento a desistere. Solo due le proteste: di «Regina», noto transessuale animatore di feste vip al peperoncino, e di unamica di Vladimiro Guadagno, alias onorevole Vladimir Luxuria, a quel tempo ancora sconosciuto ai più. La ragione della duplice contestazione era molto semplice, anche se altrettanto curiosa: Barani era colpevole di aver discriminato «solo» le prostitute, mentre aveva ignorato, declassandoli, i transgender!
Ma il sindaco già pensava ad altro. Ad esempio, a dedicare agli animali domestici il «Cimitero degli affetti» (anno 1998) e a dare impulso al «Premio Lunezia», avviato nel 1994 nel più generale scetticismo e consolidato invece negli anni come uno dei più significativi riconoscimenti agli artisti internazionali. Anche per questa «creatività» applicata alla politica amministrativa, un piccolo centro come Aulla - 10mila abitanti, provincia di Massa Carrara, ma con le radici in quella Lunigiana che è terra di confine geografico, sociale e caratteriale fra Toscana e Liguria - comincia a ritagliarsi un ruolo impensato e impensabile.
Barani, vulcano di idee, non si ferma un attimo, e mette in atto lennesima provocazione (così la definiscono i detrattori) che per lui, invece, è vera e propria «sveglia alle coscienze intorpidite dal conformismo»: concede la cittadinanza onoraria al «cromosoma XY (quello maschile) di Casa Savoia», in considerazione del fatto che ai maschi della schiatta non è consentito, al contrario delle femminucce, lingresso in Italia. «Me lha copiata, questa - dirà poi il sindaco di Aulla -, proprio lo Stato italiano, quando, anni dopo, ha aperto le porte a Vittorio Emanuele e famiglia. Avevo ragione io, che ancora una volta sono stato il primo a spronare chi di dovere».
Comunque sia, lavventura continua: nel 2004 Barani inaugura il monumento al «pirata» Marco Pantani, nella stessa piazza dove era partita la tappa del Giro dItalia che fu teatro delle gesta dello sfortunato campione del ciclismo. Non è finita: fa allestire, a Natale, lalbero di Natale con tanto di addobbi e luci nei cimiteri della zona, «a significare la continuazione della vita».
Le ultime sfide sono recentissime: il riconoscimento della necessità di un «terzo bagno» per transgender a Palazzo Montecitorio, sede della Camera di cui ora fa parte anche Luxuria. Spiega Barani, che ha indirizzato una specifica istanza al presidente Fausto Bertinotti: «Se mi avessero dato retta subito, non si sarebbe scandalizzata Elisabetta Gardini, deputato di Forza Italia, quando sè trovata di fronte il/la parlamentare nel locale dei servizi femminili».
Nel frattempo, in attesa di vincere la partita per il bagno uso-transgender, lonorevole Barani ha vinto quella contro Rete ferroviaria italiana che da qualche mese è costretta a rallentare i convogli fino a 20 chilometri allora sulla linea Parma-Mare per non danneggiare con le vibrazioni lantico castello Malaspina che alloggiò Dante Alighieri.
A proposito, l«ultima» di Barani è di...
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