Quella fusione sha da fare. Su una cosa, almeno, il sindaco Letizia Moratti, la sua maggioranza e il centrosinistra sono daccordo. La necessità di mandare in porto il matrimonio tra la milanese Aem e Asm, il gigante bresciano dellenergia. Ununione che, nonostante gli ostacoli trovati fin dallinizio, potrebbe portare alla creazione di una multiutilty di grandi dimensioni capace di affrontare il mercato nazionale e internazionale con ben altro peso. E, in concreto, di offrire ai lombardi servizi migliori e bollette meno salate.
Di «forte volontà di portare a casa questa operazione» ha parlato ieri la Moratti al termine dellaudizione in commissione Bilancio con in agenda le società partecipate dal Comune. Sui termini nessun dettaglio con il sindaco che, incalzato dalle domande dei consiglieri, ricorda gli obblighi di riservatezza imposti dalla Consob. Ma anche il comunicato stampa congiunto emesso insieme al sindaco di Brescia Paolo Corsini lo scorso 30 gennaio. «Lì - ha replicato a chi lamentava una certa omertà -, ci sono molte risposte alle vostre domande». E ne ha riletto i passi in cui si parlava di «equilibrio tra le partecipazioni azionarie», di «stabile controllo congiunto» e quindi «la non contendibilità» della società che dovrebbe nascere dalla fusione. Nessun chiarimento, invece, sulla strategia che potrebbe passare per il rimborso del bond convertibile emesso sull8 per cento di Aem in quanto «rientra nella strategia Aem-Asm e non posso dire di più di quello che ho detto». Una decisione «che la giunta prende di volta in volta» man mano che gli obbligazionisti chiedono il rimborso anticipato delle loro quote di bond. Nessun problema, intanto, con il presidente. «Zuccoli? Gode della mia fiducia».
«Sul progetto Aem-Asm che noi condividiamo perché consideriamo strategico per Milano e per lItalia costruire un grande polo di produzione energetica nelle mani delle comunità locali - le parole del capogruppo dellUnione Marilena Adamo -, vanno messi paletti chiari proprio perché in mani locali rimanga». Di «intervento surreale del sindaco» parla, invece, Basilio Rizzo (Lista Fo). «Il mercato chiede trasparenza attacca -, il divieto della Consob è per le comunicazioni fatte a pochi». Polemico anche sul resto della relazione nella quale la Moratti aveva illustrato la positiva situazione economico-finanziaria e i futuri piani di sviluppo di Aem, Amsa, Atm, Milano sport, Milano ristorazione e Sogemi. «Ma allora perché - incalza Rizzo -, uno alla volta i vertici delle partecipate vengono sostituiti?». Davide Corritore, capogruppo della Lista Ferrante, torna invece sulla cessione di Metroweb, la società che ha cablato Milano prima di essere ceduta al fondo inglese Stirling Square.
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