La Moratti a Borsani: «La memoria unisca»

Superare insieme le divisioni portate dalle «strumentalizzazioni» di una pagina di storia ancora «aperta» per rendere onore ai morti di tutti. È questo l’invito che il sindaco Letizia Moratti rivolge a Carlo Borsani in una lettera inviata «per il desiderio – scrive – di dire anche a te che nella festa di Ognissanti, al cimitero Maggiore, mi sono voluta recare a onorare il luogo della memoria, dove rendere omaggio a tutti coloro che hanno combattuto e sono caduti per un ideale, senza distinzione di ideologia; tutti vittime e insieme protagonisti delle guerre che, nella loro tragicità, accomunano le sorti di chi vi combatte». Carlo Borsani, ex assessore regionale e oggi presidente dell’Istituto tumori, è il figlio del cieco di guerra e medaglia d’oro al valor militare trucidato dai partigiani a guerra finita. E che ora riposa al campo dell’Onore dove ogni anno l’ex sindaco Gabriele Albertini gli rendeva visita. Consuetudine interrotta, quest’anno, dalla Moratti. «Il Cardinale Tettamanzi – ricorda il sindaco nella lettera - ancora questa mattina (ieri, ndr) ci ha ricordato che è nostro dovere onorare tutti i caduti al di là di ogni ideologia, perché “i caduti di tutte le guerre continuano a contribuire alla nostra storia” e per questo “abbiamo verso di loro un debito di gratitudine”. D’altro canto, le riflessioni critiche, per altro non ancora concluse, ci aiutano a leggere le tragedie dell’ultima Guerra».

«Per questo – è la conclusione del sindaco – credo che dopo tanti anni, sia venuto il momento di “storicizzare” una pagina ancora “aperta” del nostro tempo perché non venga più usata, come oggi purtroppo ancora accade, per strumentalizzazioni politiche legate al presente. Solo così potremo superare assieme le divisioni del passato e rendere onore a tutti i nostri morti. Questo dev’essere l’unico significato di un gesto come quello compiuto mercoledì».

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