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La Moratti a Chinatown «Basta illegalità»

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«Sono un’indipendente» assicura Letizia Moratti agli esasperati esponenti del comitato ViviSarpi, il comitato di quartiere che ieri ha accompagnato la candidata sindaco della Cdl nella sua prima uscita pubblica. La passeggiata a Chinatown diventa un’odissea tra saracinesche abbassate, negozi già chiusi o pronti a chiudere per far spazio alle attività all’ingrosso gestite da immigrati cinesi. Letizia Moratti è convinta: «Bisogna risolvere queste condizioni di illegalità. La situazione non è stata affrontata dalle istituzioni locali, tutte le istituzioni, nel modo in cui doveva». Sottolinea tutte le istituzioni e cioè il Comune (come accusano i cittadini del comitato) ma anche la prefettura retta da Bruno Ferrante.

E annuncia: «Farà parte dei miei cento progetti il piano che prevede una delocalizzazione graduale del commercio all’ingrosso».
La candidata insiste sul tema dell’integrazione «che non deve però diventare sopraffazione. Serve un piano organico di riqualificazione del quartiere che consenta di vivere in armonia».

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