Milano. «Lo scudetto non centra più, viene ad essere un fatto secondario se vogliamo. Quello che è stato assolutamente inaspettato, grave, non so neanche quanto regolare, è lattacco a una persona che non cè più, che non può difendersi».
Massimo Moratti, presidente dellInter, ribadisce la propria posizione e quella del club dopo la relazione della procura della Figc. Nellatto con cui Palazzi ha motivato larchiviazione dellesposto presentato dalla Juventus per ottenere la revoca dello scudetto 2006 si fa, come ormai noto, riferimento alle condotte illecite attribuite a Giacinto Facchetti in base alle intercettazioni telefoniche emerse nel processo penale di Napoli. Da qui laccorata e decisa difesa, da parte di Moratti, dello scomparso presidente nerazzurro, una difesa esposta ai microfoni di Inter Channel.
Facchetti, spiega infatti Moratti, non può difendersi, «non nel senso normale, ma proprio giuridicamente: non può mettersi in condizione di difendersi da unaccusa di un pubblico ministero. Quindi, come tale, la trovo di pessimo gusto e non toglie il fatto che, in tutti i casi, nei confronti di Facchetti rimarrebbero sospese queste accuse». Ancora. «Facchetti lo conosco, lo conosciamo, non cè bisogno di ricordare quello che era Giacinto e quindi lho trovata una cosa brutta, brutta da un punto di vista delle istituzioni». E «va bene, daccordo, non siamo abituati ad avere tanti amici...» aggiunge il patron, però «non mi aspettavo di non avere amici neanche qui, nella stessa città, magari attraverso un giornale (La Gazzetta dello Sport, ndr), certamente di riferimento per i tifosi dellInter, che ha da tempo sostenuto questa battaglia contro di noi: con un moralismo ben mirato. Contro di noi, che vuol dire quindi a favore di qualcunaltro» sottolinea Moratti. «Questa lho trovata una cosa molto antipatica, soprattutto perché io avevo labitudine di leggere questo giornale rosa che invece, adesso, purtroppo deciderò di non leggere più perché è stato talmente determinante e duro lattacco, duraturo e calcolato, che sarebbe di cattivo gusto da parte mia continuare a soffrire in questa maniera. Ognuno può avere unopinione, basti vedere quante volte siamo stati attaccati da qualsiasi giornale, compresa la Gazzetta, magari anche da parte di direttori amicissimi e carinissimi, ma questa è una politica calcolata, da una direzione del giornale naturalmente. Quindi, liberissimi di farla, ma liberissimo anchio di non leggerla più».
«Però - conclude Moratti - ho visto anche che anche, conoscendo Facchetti, hanno detto il loro pensiero. Gigi Riva è una bellissima persona e fa parte, tra laltro, della Federazione. Quelle che ha speso sono state parole belle, istintive, forti come è forte lui».
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