«La Moratti dirà sì dopo la riforma della scuola»

Lo stilista Armani: «Un sindaco femmina può avere una sensibilità che un maschio non ha»

«La Moratti dirà sì dopo la riforma della scuola»

La «discesa in campo» dell’ex signora Provincia Ombretta Colli fa ribollire il pentolone della politica milanese. E, involontariamente, accelera la candidatura del ministro Letizia Moratti a sfidante per il centrodestra. Ne è più che certo il sindaco Gabriele Albertini che ne fa soltanto una questione di tempo. «Credo - le sue parole - che abbia già previsto il momento in cui farà la sua riflessione definitiva. Una volta completata la riforma che porta il suo nome e si sarà conclusa la delega del governo, potrà assumere questa responsabilità». Per il momento nessuna sollecitazione («Non voglio influenzarla con pressioni immotivate»). L’esitazione mostrata dalla Moratti non preoccupa Albertini anche perché lui stesso in un periodo preelettorale disse «quattro volte no e l’ultima per iscritto, eppure eccomi ancora qua dopo 8 anni e 4 mesi». Una candidatura data per scontata anche da Roberto Formigoni. «Credo che la cosa - spiega il Governatore - sia dovuta al fatto che Letizia Moratti è un ministro e in questi giorni è impegnata con l’elaborazione della Legge finanziaria. Bisognerà avere ancora una certa pazienza, ma non molta».
Diversità di vedute nel centrodestra, invece, sull’affaire Colli. Da politico navigato, punta al recupero Formigoni. «È un fatto positivo che delle persone sentano l’esigenza di lavorare per la propria città e che l’onorevole Colli si senta spinta a portare un contributo anche personale. Certo mi spiace che questo non avvenga in un accordo con la Cdl». Secondo il Governatore, però, potrebbe esserci «sia lo spazio, sia il tempo per poter lavorare insieme». «Ombretta Colli è stata una risorsa importante per il centrodestra e spero che Forza Italia non faccia l’errore di perderla», il pensiero di Guido Podestà, eurodeputato e commissario provinciale di Forza Italia. Ipotesi nemmeno contemplata da Albertini che sente addirittura la necessità di un comunicato ufficiale per puntualizzare una sua uscita non proprio da gentiluomo. «La frase “Ombretta Colli è una signora anziana che va rispettata” non è mia, ma di Aldo Belli, ex collaboratore e amico personale della Colli. Ancora oggi, ai giornalisti che mi chiedevano un commento sulle ultime decisioni di Ombretta, mi sono limitato a rispondere citando la frase pronunciata da una persona che la conosce molto meglio di me, Aldo Belli appunto, che è stato presidente della Serravalle, suo ex commercialista e amico personale».
Appoggio alla Colli arriva da Marco Marsili, leader dei Liberaldemocratici. «Esprimiamo piena solidarietà a Ombretta Colli per il volgare attacco personale perpetrato dall’attuale inquilino di Palazzo Marino. L’atteggiamento acidognolo di Albertini è inqualificabile ed è sintomo della preoccupazione della Cdl milanese che con la candidatura di Ombretta Colli a sindaco imbocca la strada del declino e si avvia a lasciare la guida della città».
Pur impegnato nelle sfilate, trova il tempo di intervenire anche lo stilista Giorgio Armani. «Un sindaco femmina può avere una sensibilità che un sindaco maschio non ha.

Milano è un po’ sporchiccia, deve essere tenuta meglio: io la immagino guardata da una mamma che dice “vai un po’ là a pulire!”». Lo stilista è scontento di come il centro di Milano talvolta sembri morto: «Benvengano le iniziative volte a creare momenti di interesse e di vita, benvengano i negozi aperti. Il centro deve vivere».

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