Moratti: «I monopoli locali non vanno demonizzati»

Ma non esclude di vendere quote Aem, Sea e Serravalle: «Guidati dall’interesse comune»

«Garantire i servizi migliori a prezzi competitivi». È l’obiettivo che guida l’azione del Comune, garantisce il sindaco Letizia Moratti. Che non esclude, dunque, la vendita di quote di Aem, Sea o Serravalle «nessuna ideologia ci guida se non l’interesse dei cittadini». E, prendendo la parola al convegno organizzato ieri alla Camera di commercio di Milano in via Turati su «La liberalizzazione dei servizi pubblici» organizzato dall’associazione Astrid, ha sostenuto che le liberalizzazioni offrirebbero «grandi opportunità anche in settori come l’edilizia: più concorrenza a livello locale potrebbe contribuire ad abbassare sia il costo delle case che degli affitti». Uno strumento utile anche «nel tema del lavoro e dei servizi sociali». E replicando al ministro per gli Affari regionali Linda Lanzillotta, che nel suo intervento ha innanzitutto sostenuto che nelle liberalizzazioni bisogna «aprire a settori come l’energia e il gas» e ha affermato che il disegno di legge che il Governo sta preparando su questo tema «non impone agli enti locali la cessione delle società ma il ricorso a gare. Se gli azionisti pubblici vogliono mantenere il controllo sono liberissimi, ma devono dimostrare di essere concorrenziali con i privati», la Moratti ha puntualizzato che «liberalizzare va bene, ma non bisogna demonizzare i monopoli locali. Basta esaminare il risultati che in Germania raggiunge un colosso dell’energia che è pubblico e si misura a pari merito con colossi privati europei. Se la strada del governo è superare i monopoli frammentando, in alcuni casi non si va nell’interesse dei cittadini». L’esempio della liberalizzazione dei taxi contenuta nel decreto Bersani e che ha sollevato nei mesi scorsi un polverone, «non è stato un esempio positivo, perché ha scaricato sui Comuni ciò che non si è fatto a livello centrale. È un esempio da non seguire». Per migliorare i servizi ai cittadini, sostiene invece il sindaco, il decreto Nicolais per la semplificazione del settore pubblico «è ancora troppo debole, bisogna pensare di portare nel pubblico impiego il meglio del settore privato. Oggi le inefficenze sono date spesso da figure fittizie mascherate da rapporti di dipendenza veri, con appalti di servizio. All’interno invece di contratti di dipendenza veri e propri bisognerebbe prevedere la mobilità tra ente e ente e tra regione e regione e un sistema premiante con provvedimenti di sanzioni se i risultati non vengono attuati in tempi compatibili».
Sul tema delle liberalizzazioni, l’ex ministro dell’Economia ha attaccato Lanzillotta affermando che «così com’è il decreto è velleitario, riscrivetelo inserendo il tema dell’acqua e lo voterò». Il presidente della Camera di commercio Carlo Sangalli fa presente che un mercato più competitivo nel settore del gas e dell’energia alleggerirebbe le bollette, «oggi le nostre imprese spendono oltre il 60% in più di quelle spagnole».

Per liberalizzare, puntualizza invece la presidente di Assolombarda Diana Bracco «non servono regole nuove, ma buone. L’ipertrofia normativa degli ultimi anni ha reso impossibile il controllo stesso del rispetto di queste regole».

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