La Moratti: «Imprese, salviamo il modello Milano»

Il salotto buono degli industriali, presenti il ministro Maurizio Sacconi e il presidente Emma Marcegaglia, fa da sfondo con l’assemblea annuale di Assolombarda al passaggio di consegne tra Letizia Moratti e il neo sindaco Giuliano Pisapia. Visibilmente emozionato al momento del saluto ufficiale dopo una suggestiva esecuzione di Fratelli d’Italia al pianoforte. Come emozionata è lady Letizia quando il presidente Alberto Meomartini la saluta, dicendo di considerare la sua presenza «un gesto d’amore per la città». L’applauso è fragoroso. E lui nota «con gioia che a battere le mani è anche Pisapia». Gesto spontaneo e non formale. Che dà il via al minuetto delle istituzioni. Con Pisapia che chiede agli imprenditori collaborazione e «un’alleanza concreta» per rilanciare lo sviluppo di Milano. E confessa che si tratta di «un dialogo avviato già in campagna elettorale con Assolombarda». Meomartini ricorda «gli anni di dialogo, di collaborazione e progettualità» con la giunta Moratti. Ma «dialogo e progettualità che assicuriamo, con schiettezza e trasparenza di intenzioni alla nuova amministrazione e a Pisapia». A chiudere il triangolo manca solo la Moratti che ricorda come «Milano sia diventata un modello nelle relazioni tra mondo produttivo e istituzioni». Un «modello che va preservato». Positiva, dice la Moratti, «la valutazione che il presidente Meomartini ha fatto sul metodo di lavoro e di collaborazione sperimentato a Milano tra istituzioni e mondo produttivo che ha permesso alle nostre imprese di reggere l’urto della crisi e ha consentito alla città di scalare la classifica delle città internazionali».
Nel capitolo proposte, Pisapia promette «un Patto tra il governo di Milano e tutti gli attori della società alleati per lo sviluppo civile ed economico», affrontando nodi come lavoro e occupazione, ma anche legalità, ambiente, investimenti sulla ricerca, valorizzazione del merito e delle opportunità di crescita per i giovani. Punti di svolta devono essere «la semplificazione burocratica e il federalismo fiscale». Senza dimenticare l’Expo, «una grande opportunità di sviluppo» spiega Pisapia salutato in platea anche dal sottosegretario Daniela Santanché. Meomartini, invece, dice che Milano deve tornare a investire sui giovani e puntare sulla green economy, dove può diventare una «capitale di rilevanza internazionale». E chiede impegno su evasione fiscale, coesione sociale e legalità. Ricordando il progetto per mettere a disposizione metodologie e manager per gestire le imprese confiscate alla criminalità. Dato che in Lombardia l’anno scorso su 400, in 350 sono state costrette a chiudere. Mentre il governatore Roberto Formigoni chiede «riforme liberali a costo zero», come la sburocratizzazione e la semplificazione.

E il presidente della Provincia Guido Podestà ricorda «la battaglia perché gli investimenti per le infrastrutture possano essere esclusi dal conteggio di patto di stabilità. Gli enti locali stanno morendo: non abbiamo la capacità di superare questa situazione se non si modificano certe regole».

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