"Promuovere l’innovazione come strumento di produzione responsabile. Incoraggiare, attraverso le imprese, la solidarietà e la coesione sociale e favorire una connessione, sempre più incisiva, tra innovazione e responsabilità sociale, questa è la ricetta giusta per affrontare le sfide che ci aspettano". Così il sindaco Letizia Moratti, accompagnata dall’assessore alle Attività produttive Giovanni Terzi, è intervenuta all’Assemblea Generale di Assolombarda, che si è tenuta al Conservatorio "Giuseppe Verdi". Tra i presenti anche il ministro dell’Interno Roberto Maroni, il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, il presidente di Assolombarda Alberto Meomartini, il presidente della Provincia di Milano Guido Podestà e il presidente di Regione Lombardia Roberto Formigoni.
"Voglio ringraziare in modo particolare le imprese - ha proseguito il sindaco - straordinario punto di riferimento per il Paese in un momento di difficoltà, di crisi strutturale. Grazie perché avete avuto il coraggio di continuare ad investire, ad innovare, a essere imprese solidali, ad aprirvi a nuovi mercati. Grazie a voi, Milano è uno dei dieci centri economici mondiali con oltre 280mila aziende nell’area metropolitana, conta oltre 9.000 società finanziarie e attira più del 40% degli investimenti stranieri. Siamo la città dell’innovazione con 8 università, 80 istituti di ricerca e il 20% delle imprese high-tech. Dopo Londra, siamo la seconda città in Europa per investimenti nel settore della ricerca e dello sviluppo e depositiamo lo stesso numero di brevetti di Boston".
Infine il sindaco ha sottolineato la necessità di dare più libertà alle imprese nel rispetto della legalità. "Semplificare la burocrazia - ha concluso - è un impegno che ci vede uniti. Penso alla Carta dei diritti delle imprese, che Comune e Assolombarda hanno steso insieme, volta a garantire tempi certi e a semplificare le procedure secondo le necessità delle imprese. Penso, ancora, all’adozione da parte dell’amministrazione di strumenti informatici come la Posta elettronica certificata. Condizioni necessarie per garantire sviluppo e crescita. Un impegno che ci vede in prima linea accanto alle imprese".
"Flessibilità e semplificazione - ha commentato l’assessore Giovanni Terzi - sono le parole chiave per sostenere le nostre imprese. Milano costituisce il motore del Paese, capace di fare sistema con le altre città e di combattere un eccesso di burocrazia che, spesso, mette in difficoltà lo sviluppo del Paese stesso".
Semplificazione, razionalizzazione della spesa, attuazione del federalismo. Sono le principali riforme che la Lombardia ha intrapreso rinsaldando l’alleanza con il sistema delle imprese, ha sottolineato nel suo intervento il presidente della Regione, Roberto Formigoni. "Questa forte alleanza ha generato da anni una forte collaborazione che ci ha consentito di scrivere insieme riforme realizzate in Lombardia prima che altrove, ma che devono essere realizzate in tutto il Paese. Penso alla riforma del mercato del lavoro, del sistema di formazione, degli ammortizzatori sociali, alla legge sulla competitività". Particolare accento il presidente ha messo sull’operazione "zero burocrazia", vale a dire sul processo di semplificazione e sburocratizzazione, teso a togliere lacci e orpelli che rendono farraginosa, lenta e onerosa la vita delle imprese. «Siamo già da oggi - ha messo in luce il presidente - l’amministrazione pubblica meno costosa per i cittadini. Nessun’altra amministrazione regionale, comunale o provinciale italiana ha un costo pro capite inferiore al nostro. Il costo del personale e dell’organizzazione è di circa il 9% in Lombardia, contro il 20% di media delle amministrazioni in Italia e il 24 dei ministeri".
"Ma sappiamo che c’è un altro costo, che grava soprattutto sulle imprese, quello dovuto - ha aggiunto Formigoni - alla complicazione delle pratiche e alla loro lungaggine. Abbiamo già semplificato moltissimo di quanto in nostro potere: proseguiamo decisamente con la Task Force e con l’assessorato appositamente costituiti con la nuova legislatura".
Necessità ed entità della manovra del governo sono per il presidente lombardo indiscutibili, come ha più volte ripetuto. Ma " tagli chiesti alle Regioni (13,28%) devono essere proporzionati a quelli chiesti agli altri livelli di governo, a cominciare dal livello centrale". "La spesa pubblica va sgonfiata, è finito il tempo delle vacche grasse", ha argomentato Formigoni "ma il patto di stabilità e i sacrifici devono riguardare anche quei ministeri che accumulano debiti su debiti". "Noi vogliamo che il libro del federalismo - ha detto - sia scritto in tutti i suoi capitoli.
Perciò federalismo fiscale (con l’autonomia impositiva), istituzionale (con il Senato delle Regioni) e devolutivo (trasferimento alle Regioni delle materie che possono governare meglio dello Stato, la Lombardia ne ha chieste 12). Federalismo vuol dire per noi maggiore trasparenza e maggiore efficienza, non battaglia per la semplice redistribuzione del potere".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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