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Moratti: "La Juventus rivuole gli scudetti? Ne ridiano due pure a noi"

All'assemblea degli azionisti dell'Inter il presidente risponde a tono alle dichiarazioni di Andrea Agnelli: "Non è nel nostro stile ma se continuano chiederemo anche noi i due scudetti che ci mancano, del ’98 e del 2002"

Moratti: "La Juventus 
rivuole gli scudetti? 
Ne ridiano due pure a noi"

Contro il Genoa, contro la Juve, ma con i conti a posto e tan­ta voglia di stupire. A ciascuno il suo, il pianeta Inter è pronto alle guerre stellari. Moratti manda l’avviso alla Juve. Del tipo: se voi suonate le vostre trombe, noi suoneremo le nostre campane. Parla di fascisti e comunisti, sal­vo concludere: «Ma anche in quel caso si può essere amici». Sintetizza: ai conti dell’Inter mancano solo due scudetti. Più fioretto che sciabola. Benitez ha fatto il punto per non perdere punti stasera a Genova: non ci sa­rà Chivu, si porterà Milito in pan­china e Sneijder fresco di rinno­vo di contratto (firma fino 2015, annunciata da Moratti all’as­semblea dei soci) in campo. Una regola per tutti: «Pochi piagni­stei, se la squadra gioca bene e cresce sarà più facile ritrovarsi in testa a fine campionato. Quello conta».E sulle condizioni di Mili­to: «Ora piove,tra un’ora non so. Con i giocatori può succedere di tutto ad ogni momento». Più sicuro Moratti quando ha squadernato conti e idee. L’In­ter che sta in classifica è in lista d’attesa,quella che sta sui bilan­ci in decisa riabilitazione, dopo aver chiuso gli ultimi sei bilanci con perdite medie di 150 milioni all’anno. Se una ha fatto “triple­te“, l’altra sta entrando in zona Champions: al 30 giugno perdi­te diminuite quasi di un centina­io di milioni, ricavi migliorati di altrettanto. Ovvero 323,516 mi­lioni di ricavi e 407,636 di costi. Le perdite contano 69,045 milio­ni­contro i 154,423 dell’anno pas­sato. Duecentoventotto milioni di stipendi contro i 199 del 2008-09. Le plusvalenze deriva­t­e dalla cessione dei diritti dei cal­ciatori contano oltre 60 milioni di euro rispetto alla precedente stagione. Quella su Ibra vale 53 milioni e mezzo. Moratti ha volu­to specificare la cifra, alla quale fanno da contraltare i 27 milioni 900 mila euro spesi per Eto’o.De­ciso un aumento di capitale di 40 milioni.L’Inter è stata appesant­i­ta dai premi per il triplete, sennò sarebbe arrivata al pareggio o quasi. Moratti lo ha raccontato con soddisfazione, soprattutto ora che tutti puntano al fair play finanziario. «Sennò rischiamo di non giocare le coppe». Inter da baci e applausi, ma non quando si parla di Juve. Stra­namente nessuno dei soci ha al­lungato la domanda sulle disfi­de politiche. Ma Moratti non si è tirato indietro, davanti ai giorna­listi. «Non ce l’ho con Agnelli. Ognuno sceglie la politica che vuole. Poi si può esser fascista o comunista.... Loro hanno scelto questa politica, agiscono di con­seguenza. Cercano il consenso dei tifosi. Se noi entreremo nel lo­ro ordine di idee, chiederemo i due scudetti che ci sono manca­ti nel passato ». Tanto per non di­menticare: 1998 e 2002. Per ora fioretto. Se poi saranno canno­ni.... Nel frattempo il presidente si preoccupa dei suoi: tra tutto il do­mandare e rispondere ai quesiti dei tifosi (Maicon, Santon, Mili­to, Sneijder), ha allungato l’uni­co dubbio: «Anch’io ho pensato che con due punte rimanevamo scoperti. Ma Benitez preferiva un tornante. A centrocampisti stiamo bene, vediamo se sarà ne­cessaria una punta ».Messi,il no­me corre con il sorriso sulle lab­bra. «Ah no! É una punta centra­le... ». Stasera l’Inter rivedrà De­stro, il ragazzino della Primave­ra che poteva spassarsela come Coutinho. «Credo che lo riporte­remo a casa, invece non pensa­vamo che il ragazzino brasiliano crescesse così tanto. Contro la Sampdoria l’ho visto correre tan­to, ha dato l’anima». Nei dubbi interisti non entra­no più quelli su Benitez. «Lo sti­mo, ha buon senso, lavora mol­to e ci fa giocare bene». Ma se qualcuno chiede: ora dimenti­chiamo Mourinho? Moratti non ci sta: «Perchè mai? Ci ha dato un apporto fantastico e lo darà anche Benitez».Più difficile argi­nare le critiche all’assenteismo di Maicon («É così di carattere, sembra non gli importi niente. Ma non è un marziano, ha soffer­to il post mondiale ») e il caso Mi­lito. Moratti gli ha inviato qual­che carezza. «Merita pazienza. Quando ricomincerà a segnare, non smetterà più. Mi sono chie­­sto se, in cambio dei gol in finale, avrei accettato sei mesi senza gol. Ogni tanto ci ripenso e ri­spondo: accettiamolo». Stasera l’Inter giocherà con il pallone giallo, quello invernale.

Sembra uno scherzo del destino fatto al Principe, bocciato dal pal­lone d’oro. In attesa di un pallo­ne d’oro vero. Moratti ci crede ancora. Intanto ha regalato il suo oro a Sneijder. Vale di più.
RiSi

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