Contro il Genoa, contro la Juve, ma con i conti a posto e tanta voglia di stupire. A ciascuno il suo, il pianeta Inter è pronto alle guerre stellari. Moratti manda l’avviso alla Juve. Del tipo: se voi suonate le vostre trombe, noi suoneremo le nostre campane. Parla di fascisti e comunisti, salvo concludere: «Ma anche in quel caso si può essere amici». Sintetizza: ai conti dell’Inter mancano solo due scudetti. Più fioretto che sciabola. Benitez ha fatto il punto per non perdere punti stasera a Genova: non ci sarà Chivu, si porterà Milito in panchina e Sneijder fresco di rinnovo di contratto (firma fino 2015, annunciata da Moratti all’assemblea dei soci) in campo. Una regola per tutti: «Pochi piagnistei, se la squadra gioca bene e cresce sarà più facile ritrovarsi in testa a fine campionato. Quello conta».E sulle condizioni di Milito: «Ora piove,tra un’ora non so. Con i giocatori può succedere di tutto ad ogni momento». Più sicuro Moratti quando ha squadernato conti e idee. L’Inter che sta in classifica è in lista d’attesa,quella che sta sui bilanci in decisa riabilitazione, dopo aver chiuso gli ultimi sei bilanci con perdite medie di 150 milioni all’anno. Se una ha fatto “triplete“, l’altra sta entrando in zona Champions: al 30 giugno perdite diminuite quasi di un centinaio di milioni, ricavi migliorati di altrettanto. Ovvero 323,516 milioni di ricavi e 407,636 di costi. Le perdite contano 69,045 milionicontro i 154,423 dell’anno passato. Duecentoventotto milioni di stipendi contro i 199 del 2008-09. Le plusvalenze derivate dalla cessione dei diritti dei calciatori contano oltre 60 milioni di euro rispetto alla precedente stagione. Quella su Ibra vale 53 milioni e mezzo. Moratti ha voluto specificare la cifra, alla quale fanno da contraltare i 27 milioni 900 mila euro spesi per Eto’o.Deciso un aumento di capitale di 40 milioni.L’Inter è stata appesantita dai premi per il triplete, sennò sarebbe arrivata al pareggio o quasi. Moratti lo ha raccontato con soddisfazione, soprattutto ora che tutti puntano al fair play finanziario. «Sennò rischiamo di non giocare le coppe». Inter da baci e applausi, ma non quando si parla di Juve. Stranamente nessuno dei soci ha allungato la domanda sulle disfide politiche. Ma Moratti non si è tirato indietro, davanti ai giornalisti. «Non ce l’ho con Agnelli. Ognuno sceglie la politica che vuole. Poi si può esser fascista o comunista.... Loro hanno scelto questa politica, agiscono di conseguenza. Cercano il consenso dei tifosi. Se noi entreremo nel loro ordine di idee, chiederemo i due scudetti che ci sono mancati nel passato ». Tanto per non dimenticare: 1998 e 2002. Per ora fioretto. Se poi saranno cannoni.... Nel frattempo il presidente si preoccupa dei suoi: tra tutto il domandare e rispondere ai quesiti dei tifosi (Maicon, Santon, Milito, Sneijder), ha allungato l’unico dubbio: «Anch’io ho pensato che con due punte rimanevamo scoperti. Ma Benitez preferiva un tornante. A centrocampisti stiamo bene, vediamo se sarà necessaria una punta ».Messi,il nome corre con il sorriso sulle labbra. «Ah no! É una punta centrale... ». Stasera l’Inter rivedrà Destro, il ragazzino della Primavera che poteva spassarsela come Coutinho. «Credo che lo riporteremo a casa, invece non pensavamo che il ragazzino brasiliano crescesse così tanto. Contro la Sampdoria l’ho visto correre tanto, ha dato l’anima». Nei dubbi interisti non entrano più quelli su Benitez. «Lo stimo, ha buon senso, lavora molto e ci fa giocare bene». Ma se qualcuno chiede: ora dimentichiamo Mourinho? Moratti non ci sta: «Perchè mai? Ci ha dato un apporto fantastico e lo darà anche Benitez».Più difficile arginare le critiche all’assenteismo di Maicon («É così di carattere, sembra non gli importi niente. Ma non è un marziano, ha sofferto il post mondiale ») e il caso Milito. Moratti gli ha inviato qualche carezza. «Merita pazienza. Quando ricomincerà a segnare, non smetterà più. Mi sono chiesto se, in cambio dei gol in finale, avrei accettato sei mesi senza gol. Ogni tanto ci ripenso e rispondo: accettiamolo». Stasera l’Inter giocherà con il pallone giallo, quello invernale.
Sembra uno scherzo del destino fatto al Principe, bocciato dal pallone d’oro. In attesa di un pallone d’oro vero. Moratti ci crede ancora. Intanto ha regalato il suo oro a Sneijder. Vale di più.RiSi
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