La Moratti lancia il Manifesto del merito Premi a Comuni, pm e alunni virtuosi

(...) «avanzamenti di carriera ai magistrati più efficienti». Nel decalogo non dimentica il settore della salute e della sicurezza, il terzo settore, il mondo dell’arte, della cultura e dello spettacolo. I sindaci di Torino, Trieste e Ragusa ci hanno già messo la firma ieri mattina, ma la presentazione del Manifesto all’Anci ha raccolto gli applausi della platea. Il merito, ribadisce la Moratti, «non ha colore politico, non c’è nord e sud, è un concetto culturale». «Dobbiamo dare a cittadini - insiste - la possibilità di avere una migliore qualità di vita, e a tutto il sistema Paese di competere maggiormente in uno scenario internazionale difficile». Tutto deve ruotare attorno alla centralità del cittadino, la possibilità per esso di verificare come vengono spesi i suoi soldi, dove vanno a finire le tasse che paga».


Il decreto antifannulloni di Brunetta, il federalismo fiscale «sono strumenti tecnici», saranno buoni o cattivi «a seconda dei risultati ai cittadini». L’unità di misura, suggerita dal Manifesto, è «il miglioramento della qualità della vita». Dato dai Comuni virtuosi, che - sottinteso - meritano più fondi.

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