Moratti-Moggi, calciopoli non è finita

Tranquilli, tutto normale, è il nostro calcio. La Procura convoca il presidente dell’Inter che probabilmente proprio quel giorno avrà un impegno, il suo più caro amico gli consiglia di trovare un attimo e farci un salto, mentre tutt’intorno altri ed eventuali starnazzano. Con ordine
CONVOCATO
L’8 marzo il Procuratore federale Stefano Palazzi decide di convocare il presidente dell’Inter Massimo Moratti per dare seguito all’esposto presentato nel maggio 2010 dalla Juventus, riguardo all’assegnazione dello scudetto 2005-06. L’audizione è prevista per giovedì 31 marzo, tre giorni prima del derby. Nell’esposto della Juventus si fa riferimento alle novità emerse nel processo di Calciopoli a Napoli, che, secondo quanto sostenuto dal club bianconero, «rivelano l’esistenza di una fitta rete di contatti tra esponenti della società beneficiata dell’assegnazione a tavolino dello scudetto 2005-06 (l’Inter, ndr) e tesserati del settore arbitrale, contatti che rappresentano la violazione dei principi di lealtà, probità e correttezza».
PALAZZI? RIDICOLO
Appresa la convocazione Massimo Moratti è perplesso per la scelta della Procura Federale e commenta: «Con tutto il rispetto per Palazzi, che giustamente fa quello che deve fare, è ridicolo il fatto che l’Inter, nella mia persona, debba presentarsi per questa cosa». La linea dell’Inter resta monolitica, siamo i danneggiati, non dobbiamo discolparci. L’espressione del presidente non lascia dubbi sulla sua voglia di recarsi a Roma.
DISINFORMATO
Irrompe sulla scena Lucianone Moggi: «Moratti dice che chiamare l’Inter è ridicolo? Forse non ha letto le intercettazioni - carica l’ex dg della Juventus -. Forse non ricorda che ha chiamato nel suo ufficio Tavaroli (ex brigadiere in servizio presso la sezione Anticrimine dei carabinieri di Milano), che Tavaroli e Facchetti hanno incaricato Cipriani ((ex funzionario della Banca Nazionale dell’Agricoltura). Fa finta di niente e parla tanto per parlare». Moggi non frena: «Di 170 mila telefonate ne hanno prese solo quaranta e tutte della Juventus. Le altre, sono tutte irrilevanti. Era irrilevante quando Facchetti diceva a Bertini “fammi vincere la partita di Coppa Italia col Cagliari“ e guarda caso poi l’Inter ha vinto quella Coppa Italia e quindi la federazione avrebbe dovuto toglierla. Era irrilevante quando si diceva al designatore “passa per l’ufficio che Moratti deve darti un regalo“.
L’AFFLATO
A nessuno piace restarne fuori, ci sono mille modi per entrare nell’orchestra. Aurelio De Laurentiis aveva detto: «La cosa straordinaria è che dopo calciopoli si è ritrovata la strada della serietà professionale e c’è spazio per tutti, nulla è prevedibile e il pubblico si può veramente divertire con un campionato che non diventa scontato dopo sette partite». Adesso dice: «Quando parlano di competizione con Inter e Milan, io sorrido. Se vogliono fare un campionato tutto loro ce lo dicano». Seguono repliche pepate di Maurizio Zamparini, presidente del Palermo e Claudio Lotito, presidente della Lazio. Moggi gli risponde: «Ti sbagli, il pallone è sempre stato pulito». Pensieri ondivaghi, il più temerario è Gino Corioni.
BRESCIA CAMPIONE
«Quest’anno siamo stati danneggiati e se a fine campionato gli errori arbitrali si equilibrassero - ha detto il presidente Corioni -, il Brescia potrebbe addirittura vincere il campionato». Una ciliegia tira l’altra, secondo Adriano Galliani il Triplete dell’Inter nel 2010 non è reale perchè tra i titoli conquistati manca la Supercoppa europea.

Moratti gli risponde per le rime: «Non ho seguito, non so cosa abbia detto Galliani. Comunque quando una squadra avversaria fa qualcosa si cerca sempre di sminuirla, anche se qui è difficile sminuire quello che ha fatto l’Inter». Uno, continua.

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