Moratti non dice che si candida ma ha già un piano per la città

Il ministro: «Bisogna dar voce a chi si impegna La mia scelta? Dipende da quello che sto facendo»

Non scioglie la riserva sulla sua candidatura a sindaco di Milano, ma ai problemi e alle esigenze della città che dovrebbe guidare ha già pensato. Letizia Moratti, sollecitata ieri da Maria Latella durante un faccia a faccia su «Sky Tg24», ancora una volta non si è sbilanciata. Ma ha lasciato capire che un suo piano già l'ha in mente. «Bisogna dare voce e spazio - ha affermato - a chi ha voglia di impegnarsi per un salto di qualità che Milano può fare». Ha ammette che a Milano, più che altrove, c'è un gap vistoso tra ricchezza e povertà, e che bisogna fare i conti con problemi legati alla presenza di tanti extracomunitari. «C'è il tasso più alto - ha osservato - di studenti e bambini immigrati».
Ma davanti alla domanda secca della cronista, su quale sia il suo piano per Milano, si è trincerata come al solito dietro il silenzio. «Sono fortemente impegnata nel ministero che sto dirigendo - ha assicurato -. Ci sono iniziative da portare a termine. Devo completare due importanti riforme. Non mi sento di dare indicazioni su una mia possibile candidatura a sindaco».
Silenzio, va da sé, anche sulla data in cui finalmente farà sapere se il suo è un sì o un no. Metà dicembre? «Dipende da quello che ogni giorno sto facendo...», ha risposto sibillina.
Quanto al possibile concorrente, il prefetto Ferrante, il ministro Moratti, coerentemente con la sua posizione di attesa, si è limitata a dire: «Non ho pensato a considerarlo come un competitore in questo momento». «Non dico che mi candido - afferma la Moratti - sono fortemente impegnata nel ministero di cui ho la guida e la responsabilità».


E sul tema scolastico, proprio ieri anche Azione universitaria ha espresso piena soddisfazione «per la scelta del ministro di introdurre gli studenti nel Comitato nazionale per la valutazione e nei nuclei di valutazione di Ateneo».

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