La Moratti non molla: «Giù le mani da Linate»

Sea prosegue il piano di investimenti: «Più forti le alleanze internazionali»

«Il fallimento delle trattative sarebbe drammatico, comporterebbe il fallimento di Alitalia e un danno enorme per il sistema-Paese. L’azzeramento di tutto quanto è stato fatto in questi mesi. La speranza è che, nella vicenda Alitalia, tutti tornino al tavolo delle trattative». Così il governatore Roberto Formigoni ieri da Gubbio dove, a margine del seminario di Forza Italia, ha commentato gli ultimi sviluppi del tentativo di salvataggio della compagnia di bandiera. Un intervento, quello del governo e della cordata di imprenditori, che comunque vada a finire avrà importantissime conseguenze sul sistema aeroportuale lombardo. Segnando, nel bene o nel male, il destino degli scali di Linate e Malpensa.
Argomento sul quale, assicura Letizia Moratti, «siamo assolutamente allineati con Formigoni». Tutti insieme in trincea, dunque. «Io - aggiunge il sindaco - ho sempre detto, così come il governatore, che un ridimensionamento ovvero una riorganizzazione di Linate può essere possibile solo con un contemporaneo rafforzamento di Malpensa. Perché è ovvio che se Malpensa è un hub, allora ha bisogno di voli di alimentazione. Che si possono fare su Linate. Ma nel piano della nuova Alitalia, Malpensa comunque non è hub. E allora se non è hub, non si vede la ragione di un ridimensionamento o una riorganizzazione di Linate». Ma all’orizzonte le nuvole sono piuttosto scure. «Adesso poi con questo stop alla trattativa è di nuovo tutto da vedere». Ma il Comune non demorde. «Come Sea stiamo proseguendo sul nostro piano di investimenti, con alleanze internazionali che si vanno consolidando: stiamo dimostrando di voler dare comunque una risposta al Paese. Una ricerca dello studio Ambrosetti dimostra come in Europa ci sia una forte necessità di avere meno vettori e più aeroporti. Noi vogliamo dare a un’area del Paese che ne ha assolutamente bisogno per la competitività del sistema dei passeggeri e delle merci, un sistema aeroportuale che funzioni e cresca nel tempo».
Fronte Expo. Si attende. «Sul decreto della Presidenza del Consiglio non ho notizie. Intanto stiamo lavorando su altre cose.

Non c’è solo l’Expo ma un lavoro quotidiano, costante e continuo di valorizzazione della nostra città». La visita a Milano degli ispettori del Bie, l’organismo internazionale che ha assegnato la manifestazione? «Per ora non ho avuto solleciti. Stiamo definendo con il presidente del Consiglio una data».

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