Nessuna intenzione di mollare scudetti per strada, neppure quello del 2005-06 ricevuto in segreteria: «Che non è affatto un tormento, molto sinceramente - precisa Massimo Moratti -. Credetemi, ne sono orgoglioso».
Puntuale il procuratore federale Stefano Palazzi si è recato negli uffici della Saras per incontrarsi con il presidente dell’Inter a due giorni dal derby di Milano. «Due ore di colloquio - ha informato Moratti -. E solo perché c’era da battere a macchina, altrimenti... No, non c’è stata audizione di intercettazioni, solo lettura di alcune parti, ma non vorrei entrare nel merito».
Sereno, tranquillo, Massimo Moratti ha spiegato che per prima cosa si è scusato con il procuratore per aver definito ridicola la convocazione, e kafkiana la situazione che si era creata alla notizia di un suo incontro con Palazzi necessario per un approfondimento di indagine: «Non ero preoccupato - ha voluto spiegare -, ma dovete entrare nel mio stato d’animo. Un incontro inopportuno? No, questo no, per niente, anzi è importante che ci sia stato. L’incontro con Palazzi l’ho trovato interessante, simile a quello che avevo avuto qualche anno fa con il dottor Borrelli. Rimane il fatto che uno non si sente parte della situazione, ma ritengo fosse giusto sentirmi. E poi di quella definizione mi sono immediatamente pentito e mi sono anche scusato».
Un faccia a faccia che non ha scalfito le certezze di Moratti: «Resto con le mie convinzioni, anzi si rafforzano, ma questo non toglie che la libertà di giudizio rimanga a loro. Più tranquilli noi o la Juventus? Come posso rispondere, non so dire come si evolverà la situazione, significherebbe anticipare passi e decisioni successive. Naturalmente io rimango più che convinto della mia posizione».
Un incontro quello di ieri mattina che fa seguito all’esposto della Juventus sull’assegnazione dello scudetto 2005/06, sebbene il presidente Figc Giancarlo Abete ritenga separato l’iter delle indagini dalla richiesta bianconera: «Tutte le attività che svolge la procura federale sono collegate all’autonoma valutazione di esposti o di segnalazioni di atti processuali, della correttezza comportamentale dei soggetti tesserati. Va ricordato che l’approfondimento in atto della Procura nasce dalla volontà di valutare situazioni successivamente intervenute dopo Calciopoli che hanno poi avuto compiuta informazione in sede processuale. L’attivazione dell’iter non parte per l’esposto della Juve, ma per le valutazioni autonome della Procura». Una precisazione dovuta e un invito: «Procura assolutamente autonoma - precisa il presidente -, ma ci auguriamo celere. La federazione già nei mesi scorsi ha espresso l’auspicio che si realizzi una chiusura del cerchio nell’ambito della stagione sportiva».
E a proposito di campionato, Moratti è sembrato sereno: «No, questa vicenda non ci ha tolto serenità e concentrazione per il derby. É una cosa rivolta verso di me, non verso l’Inter».
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