Prove di disgelo tra sindaco e governatore. Il terreno su cui far ripartire la collaborazione è l’urbanistica: un progetto per offrire ai milanesi case in housing sociale, l’accordo con le Ferrovie per trasformare le aree ferroviarie dismesse in nuovi quartieri con grattacieli, verde e servizi. In sottofondo, quel Piano di governo del territorio rinviato in consiglio comunale a maggio, più dalle lotte interne al Pdl che dall’ostruzionismo della sinistra. Ma che anche ieri Letizia Moratti ha definito «una priorità» dell’amministrazione, «un’occasione per rendere più competitiva e più attrattiva Milano, e per garantire flessibilità alle imprese». Lo ha ripetuto anche alla giunta di Assolombarda, che ha sollecitato per bocca del presidente Alberto Meomartini una rapida approvazione del Pgt. Dopo gli attriti pre e post elettorali dunque, ieri la Moratti e Roberto Formigoni hanno ripreso a lavorare insieme su progetti da realizzare per la città. Una riunione di quasi due ore al Pirellone, con il presidente della Provincia Guido Podestà. A fine incontro sono usciti fianco a fianco sorridenti, «nessun attrito - ha assicurato il governatore - punti di vista differenti all’inizio sono un arricchimento, l’importante è che si arrivi alla fine in maniera totalmente solidale, come sta accadendo». E «così è sempre accaduto», hanno sottolineato entrambi. La logica ha ripetuto Formigoni è «oliare costantemente la collaborazione istituzionale al servizio dei cittadini, ci sono materie e progetti sui quali la responsabilità è comune e sui quali vogliamo che la velocità di realizzazione sia più elevata possibile». Avanti tutta dunque con l’housing sociale, il presidente in campagna elettorale aveva promesso 20mila nuovi alloggi da realizzare in mix sociale e nel giro di «due o tre mesi annunceremo un primo insediamento speciale in un’area di Milano». Dicono che l’indirizzo è top secret, ma potrebbe essere il Ponte Lambro dove già Formigoni aveva ipotizzato alloggi a prezzo calmierato in cui convivano fasce di età e ceti sociali differenti, per evitare ghetti. Tra i motivi di impasse sul Pgt c’era invece l’accordo con Fs per il restyling degli scali dismessi: alcuni consiglieri, come la Provincia, hanno sempre insistito sulla destinazione degli oneri di urbanizzazione anche su infrastrutture e treni verso l’hinterland, e ieri Regione e Comune hanno deciso di estendere il tavolo anche a Palazzo Isimbardi per quanto riguarda «la destinazione degli investimenti». Le istituzioni infine hanno parlato di progetti di politiche sociali, conciliazione dei tempi della città, collaborazione tra Atm e Ferrovie Nord.
Rinviato al 3 maggio, quando il sindaco riunirà in conclave assessori e consiglieri di maggioranza, la decisione sul futuro di Ecopass, anche se l’unico mini-scossone dovrebbe riguardare la cancellazione della deroga ai diesel Euro 4 e 5. Lo hanno chiesto anche le Mamme antismog con un ricorso al Tar, la sentenza dovrebbe arrivare oggi.
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