Nessun giallo, solo un ritardo nella presa visione della lettera con cui I.net (società con dietro British Telecom) manifestava il suo interesse allacquisto di Metroweb. Così ieri, durante il consiglio comunale appositamente convocato, Letizia Moratti ha voluto chiarire lequivoco nato sulla cessione della società controllata da Aem che negli scorsi anni ha cablato Milano e che oggi possiede la fibra ottica sotto la città. «La lettera di I.net è arrivata il 3 ottobre - spiega il sindaco -, proprio il giorno in cui riferivo nella commissione Bilancio sulla vendita. Solo successivamente, il 6 ottobre, lho avuta in mano dopo averla chiesta ai miei uffici. E lho immediatamente inviata ad Aem, lunico soggetto competente a valutarla». Un ritardo, aggiunge, dovuto al fatto che «ricevo 350 lettere al giorno, il doppio rispetto alla precedente amministrazione e la struttura necessita di un adeguamento». «Ancora ieri (mercoledì, ndr) - aggiunge - è arrivata via fax una richiesta di incontro da I.net che ho girato ad Aem».
Detto della lettera, la Moratti torna a difendere lintenzione di cedere Metroweb. Una decisione contro cui il centrosinistra fa ancora barricate. E in aula è di nuovo scontro. La fibra ottica è un settore non strategico e Metroweb non raggiunge direttamente i cittadini. «Meglio allora - ribadisce ancora una volta - investire nei contenuti. Invece di spendere 230 milioni di euro così, ne investiremo 20 nei prossimi tre anni per dare ai milanesi canali tivù per leducazione a distanza, la telemedicina, il telesoccorso, le notizie in diretta sul traffico, la promozione culturale e della città di Milano nel mondo». Parole che non convincono assolutamente Davide Corritore (Lista Ferrante). «Desueta? Strano che Telecom stia proprio ora annunciando 15 miliardi di investimenti nella fibra ottica. Il mondo va in una direzione molto diversa da quello che racconta la Moratti. E strana è anche loperazione finanziaria con Aem che vende e presta i soldi per lacquisto agli inglesi». Più che dubbioso anche Basilio Rizzo. «Non avevo dubbi che la vendita si sarebbe fatta dal momento che lhanno decisa i poteri forti che hanno appoggiato la candidatura della Moratti».
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