È preoccupata Letizia Moratti per l’ondata di immigrati che dal Mediterraneo sta risalendo verso Milano e più a nord verso l’Europa. Lunedì sono stati fermati centodiciotto irregolari tunisini, uomini e adulti, a Bologna: erano a bordo di un intercity notturno proveniente da Reggio Calabria e diretto verso la Centrale. Come loro sono circa 11mila le persone in fuga dalle carceri della Tunisia e 2460 quelli rilasciati in seguito alla rivolta a fine gennaio. Numeri che vanno irrimediabilmente a sovrapporsi ai 50mila clandestini presenti nella nostra città, e ai 200mila stranieri regolari. «Milano non può accollarsi l’onere di ospitare anche queste persone» reclama a gran voce l’europarlamentare Matteo Salvini, capogruppo della Lega Nord in Comune, in presidio ieri mattina davanti alla sede della Commissione europea. E Letizia Moratti non è più morbida nel lanciare l’allarme: «Mi preoccupa il fatto che l’Europa sembri sottovalutare i problemi che Paesi come l’Italia che si affacciano sul Mediterraneo da tempo pongono. Il nostro governo e il ministro Maroni hanno da tempo posto questo tema all’Europa, ma dall’Europa non abbiamo avuto risposte positive e aiuto».
Una posizione che seppur più urbana nei modi, ricalca quella espressa dal Carroccio in mattinata, al grido di «Stop agli sbarchi» «Forza Maroni, Europa sveglia». «Invece che continuare a muovere richiami e accuse all’Italia - attacca Salvini - l’Europa, pagata con i nostri soldi, si preoccupi di dare risposte: come gestire l’emergenza clandestini? Noi aspettiamo i 250 uomini e i 100 milioni di euro chiesti dal ministro Maroni per gestire l’emergenza». Nel pomeriggio una risposta da Bruxelles arriva per bocca della commissaria Ue agli affari interni Cecilia Malmstrom che si è detta pronta «a lanciare una propria missione» per aiutare l’Italia a far fronte al flusso straordinario di immigrati dalla Tunisia. Il vicesindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo de Corato stempera la polemica con la Ue - «acqua passata» - e butta acqua sul fuoco della Lega. «C’è la garanzia del sostegno finanziario in tempi rapidi e l’attivazione dell’agenzia per il controllo delle frontiere - commenta -. Bisogna guardare avanti, più che fare presidi».
Per Letizia Moratti comunque l’Europa non dimostra di avere «una posizione lungimirante perché questi flussi migratori non si fermeranno naturalmente nei Paesi affacciati al Mediterraneo, ma se saranno flussi migratori importanti si riverseranno anche sul resto dell’Europa. Credo che il problema non si risolva da soli e per questo il governo giustamente ha chiesto aiuto». Preoccupata? «Parlerò con Maroni. Appena rientra dalla Sicilia parlerò con il ministro: ho delle idee e delle proposte da fargli». «Il ministro Maroni dovrebbe fare appello al senso di responsabilità di altri Stati europei - le fa eco De Corato - a cominciare da quelli che si affacciano sul Mediterraneo. Ma anche Germania, Gran Bretagna perchè è chiaro che l’ondata migratoria coinvolgerà anche loro e far finta di nulla è un comportamento miope che alla lunga non paga. L’Italia non può sobbarcarsi da sola le problematiche del Nordafrica».
Il problema, per il sindaco, «si risolve anche aiutando i Paesi perchè le loro condizioni di vita migliorino e si costruiscano le condizioni perché le persone possano scegliere di restare in patria» come il «Progetto Latte» siglato ieri tra Expo e Confagricoltura in Africa.
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